Cina, torna il segno meno per i prezzi al consumo.
Nel mese di febbraio l’inflazione cinese torna in negativo per la prima volta da inizio 2024. Il dato risente del calo della domanda nel periodo post festività di inizio anno, ma anche del base effect dovuto ai rincari registrati ad inizio 2024, con il prezzo dei beni alimentari che registra un -3,3% su base annua. La variazione annua è del -0,7%, mentre su base mensile il rallentamento è dello 0,2%. La componente core scende dello 0,1%. Anche se il dato di gennaio risente di variazioni stagionali, rimane di fondo una forte pressione deflazionistica. I prezzi alla produzione a febbraio registrano il 29° mese di calo consecutivo: un -2,2% che è il minor calo da agosto scorso.
Germania, produzione industriale torna a salire a gennaio.
Nel mese di gennaio la produzione industriale tedesca ha registrato un incremento su base mensile del 2%, cinque decimi meglio delle attese, miglior risultato da agosto 2024 e in controtendenza rispetto a dicembre scorso. Il dato è fortemente influenzato dal recupero del settore auto (+6,4%). Su base trimestrale, un orizzonte temporale meno volatile, la variazione è nulla, mentre su base annua continua a dominare il segno meno: -1,6%.
Germania, esportazioni tornano a scendere nel mese di gennaio.
L’altalena dei dati tedeschi prosegue con i numeri delle esportazioni. A gennaio si è registrata una flessione su base mensile del 2,5%, primo segno meno da ottobre scorso. In calo sia le vendite verso l’Eurozona, sia quelle verso i paesi non UE. Per l’intero 2024 le esportazioni hanno registrato un calo dell’1% rispetto al 2023. Con la contemporanea crescita dell’1,2% da parte delle importazioni, la bilancia commerciale tedesca chiude gennaio 2025 con un surplus di 16 miliardi di euro, meno delle attese e minimo da ottobre scorso.
Stati Uniti, risale aspettativa inflazione consumatori a febbraio.
Il sondaggio di febbraio della FED di New York registra un leggero aumento dell’aspettativa di inflazione dei consumatori. Quella attesa a 12 mesi sale al 3,1% dal 3% precedente. Il sentiment peggiora per quel che riguarda le aspettative sulla propria situazione finanziaria e sull’occupazione. La percentuale di chi si attende un peggioramento a 12 mesi per le proprie finanze sale al massimo da novembre 2023. Quella di chi si attende un peggioramento dell’occupazione sale ai massimi da settembre 2023. Altro dato interessante: la percentuale di chi teme di saltare una rata di debito nei prossimi tre mesi tocca il massimo da aprile 2020.
Foto di Thomas Breher
