Giappone, l’inflazione scende nel mese di ottobre. L’inflazione giapponese è scesa al 2,3% nel mese di ottobre, due decimi in meno rispetto a settembre e minimo da inizio anno. Il tasso core scende di un decimo e si ferma al 2,3%, leggermente sopra le attese del mercato ma al livello più basso da aprile scorso. L’inflazione si mantiene ancora sopra il target del 2% e la banca centrale, vista anche la fase di debolezza dello yen, potrebbe intervenire in una delle prossime riunioni con un nuovo rialzo dei tassi di interesse.
Germania, crescita terzo trimestre rivista al ribasso. Rivista al ribasso la crescita dell’economia tedesca nel terzo trimestre dell’anno. La lettura finale si ferma a +0,1%, un decimo in meno della stima preliminare. Su base tendenziale il PIL tedesco cede lo 0,3% contro lo 0,2% indicato in precedenza.
Gran Bretagna, vendite al dettaglio in calo ma migliora la fiducia dei consumatori. A ottobre le vendite al dettaglio in Gran Bretagna sono scese dello 0,7% su base mensile, quattro decimi oltre le attese e peggior dato da giugno scorso. Su base annua la crescita rallenta al 2,4% dal 3,2% precedente, mentre le attese erano per un’accelerazione al +3,3%. Il clima di incertezza frena gli acquisti ma sembra in via di miglioramento la fiducia dei consumatori. A ottobre l’indice elaborato da GfK risale a -18 punti dai -21 del mese precedente, un risultato migliore delle attese. Il sondaggio rivela un netto incremento della propensione agli acquisti e potrebbe anticipare una buona stagione per lo shopping di fine anno.
Sondaggi PMI di novembre, settore privato Eurozona torna in contrazione. Nei dati di novembre dei sondaggi PMI emerge una situazione mista tra le varie aree economiche. I dati più preoccupanti arrivano dall’area Euro, ma peggiora il quadro anche per la Gran Bretagna. Vediamo i dati principali.
Australia. Il settore privato australiano torna in zona contrazione a novembre. L’indice PMI Composite scende a 49,4 punti, seconda lettura sotto quota 50 in tre mesi. Rallenta il settore servizi mentre continua la fase negativa della manifattura. Il risultato è un rallentamento per la componente occupazione ed un calo della pressione sui prezzi.
Giappone. Nonostante il miglioramento del settore servizi, che torna in zona espansione, il settore privato giapponese rimane in un sostanziale stallo anche nel mese di novembre. L’indice PMI composite migliora ma si ferma a 49,8, con la manifattura che registra il quinto mese consecutivo in zona contrazione. Migliora la componente occupazione e continua la risalita dei prezzi di vendita.
Eurozona. Uno dei risultati più preoccupanti di questa tornata di sondaggi PMI: il settore privato dell’area Euro torna a contrarsi. Il PMI composite scende a 48 punti, peggior dato da gennaio scorso e peggio delle attese del mercato fissate a 50 punti. Se la fase di contrazione della manifattura non fa quasi più notizia, a preoccupare è il rallentamento del settore servizi che passa dai 51,6 punti di ottobre a 49,2 punti. Il sondaggio registra un netto calo degli ordinativi ed un sensibile aumento dei costi di produzione (in larga parte dovuto agli aumenti salariali). Da un lato continuano i segnali positivi per l’occupazione, mentre dall’altro si conferma una pressione elevata sui prezzi di vendita. Un bel grattacapo anche per la BCE che tra qualche settimana è chiamata a decidere il da farsi sul fronte tassi di interesse. A livello nazionale numeri estremamente negativi per Germania e Francia.
Gran Bretagna. A sorpresa il settore privato inglese torna in zona contrazione nel mese di novembre. L’indice PMI Composite scende a 49,9 punti dai 51,8 del mese precedente. La manifattura accelera al ribasso, mentre rallenta il settore servizi che stalla nel mese di novembre a quota 50 punti. In un clima di fiducia in calo, gli operatori osservano un incremento dei costi di produzione e prendono in considerazione una riduzione della forza lavoro.
Canada, vendite al dettaglio in settembre. Nel mese di settembre le vendite al dettaglio in Canada sono salite dello 0,3% rispetto al mese precedente. Ad ottobre la stima è per un ulteriore incremento dello 0,7%, dato che porterebbe a quattro la serie di mesi consecutivi di crescita.
USA, dato finale fiducia consumatori Michigan di novembre. Rivisto al ribasso il dato di novembre dell’indice di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall’università del Michigan. Confermato il miglioramento rispetto ad ottobre, ma la variazione è solo di 1,3 punti e non di quasi tre. Ridotta ma in miglioramento l’aspettativa per i prossimi mesi. Ridotta e in diminuzione la lettura della componente relativa alla situazione attuale. Confermata al 2,6% l’inflazione attesa a 12 mesi, mentre aumenta di un decimo, al 3,2%, quelle attesa a cinque anni.
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