Australia, torna a scendere fiducia consumatori a settembre. Nel mese di settembre la fiducia dei consumatori australiani scende dello 0.5% rispetto al mese precedente rintracciando dal massimo a sei mesi raggiunto ad agosto. A rendere meno ottimiste le famiglie aussie sono stati i dati economici del secondo trimestre. Una crescita più debole che potrebbe significare tassi di disoccupazione più alti, da qui aspettative economiche a 12 mesi in calo e propensione agli acquisti stabile. Nell’analogo sondaggio tra le aziende il quadro non sembra differire. La fiducia delle imprese scende a settembre a -4 punti, peggior dato dal novembre del 2023.
Cina, esportazioni sopra le attese ma frena l’import. Dati misti per il commercio internazionale cinese ad agosto. Le esportazioni sono cresciute su base annua dell’8.7%, massimo dal marzo del 2023, quinto mese consecutivo di crescita e ben al di sopra delle attese del mercato. Dall’altro lato la domanda interna debole frena le importazioni: ad agosto la crescita è stata solo dello 0.5% contro il +7.2% del mese precedente.
Germania, confermata la netta frenata dell’inflazione ad agosto. Il dato finale dell’inflazione tedesca ad agosto conferma la netta frenata dei prezzi. Su base annua l’indice CPI è salito dell’1.9%, minimo dal marzo del 2021 e quattro decimi in meno rispetto al mese precedente. Su base mensile si rivede un segno meno per la prima volta dal novembre del 2023. Il dato annuo armonizzato scende al fatidico 2%. Rimangono comunque alcune tendenze da monitorare: i prezzi dei servizi si mantengono elevati con una crescita annua superiore al 3%; i prezzi degli alimentari salgono per il quinto mese consecutivo.
Gran Bretagna, mercato del lavoro regge. Nel trimestre chiusosi a luglio il tasso di disoccupazione inglese è sceso al 4.1%, minimo da inizio anno ed in linea con le attese del mercato. In calo sia i disoccupati di breve periodo che quelli di lungo periodo (questi ultimi meno delle attese). L’occupazione è salita di 265 mila unità, maggior rialzo da un anno e mezzo a questa parte. Altri dati interessanti: aumenta la percentuale di persone con una doppia occupazione; cala dello 0.3% la quota di inattivi. Sul fronte dei salari si registra un ulteriore allentamento della pressione. La paga oraria con bonus è aumentata del 4% su base annua, due decimi in meno delle attese e minimo dal novembre del 2020. La paga oraria reale, al netto dell’inflazione, è salita nel trimestre chiuso a luglio dell’1.1% su base annua, cinque decimi in meno rispetto al mese precedente. Si tratta di numeri che potrebbero incoraggiare la BoE a decidere un secondo taglio dei tassi in tempi brevi. Per conferme si attendono i dati sull’inflazione di agosto.
Foto di Jan Mateboer