Le domande improvvise: cos’è lo Zero Volatility Spread

Lo Zero Volatility Spread (Z-spread) è una misura utilizzata nel campo delle finanze per valutare il rendimento di un’obbligazione rispetto a un benchmark di riferimento senza rischio, come i titoli di Stato.

In parole semplici l’indicatore valuta lo spread aggiuntivo che un investitore richiede per detenere un’obbligazione rispetto a un titolo privo di rischio con la stessa durata. Un concetto fondamentale nel determinare il prezzo equo di un’obbligazione e nel valutare il suo rendimento effettivo e che negli ultimi anni, caratterizzati da tassi estremamente bassi, si era un po’ perso.

Lo Zero Volatility Spread tiene conto di vari fattori che influenzano il rischio di credito e il premio di rischio associato all’obbligazione. Questi fattori includono la qualità del credito dell’emittente, la durata dell’obbligazione, le condizioni di mercato e altri elementi specifici dell’emittente. Misurando la differenza tra il rendimento dell’obbligazione e il rendimento del titolo privo di rischio con la stessa durata, il Z-spread fornisce un’indicazione della compensazione richiesta per assumere il rischio associato all’obbligazione. In altri termini, si tratta di uno strumento di valutazione per determinare se un’obbligazione è adeguatamente compensata in termini di rendimento rispetto al suo rischio.

Un Z-spread più ampio indica un premio di rischio più elevato richiesto dagli investitori, poiché l’obbligazione è considerata più rischiosa. Al contrario, un Z-spread più stretto suggerisce un rischio inferiore e un premio di rischio più basso. Il Z-spread può variare nel tempo in base alle condizioni di mercato e alle percezioni degli investitori sul rischio di credito.

La valutazione dello Zero Volatility Spread può essere complessa e richiede l’analisi di molteplici fattori. Gli analisti finanziari e gli investitori utilizzano modelli di valutazione, come il modello dei tassi di interesse di mercato, per calcolare il Z-spread di un’obbligazione. Questi modelli considerano i flussi di cassa futuri dell’obbligazione, i rendimenti di mercato e altri fattori correlati per determinare il premio di rischio richiesto.

Foto di Lorenzo Cafaro

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