BCE, i tassi rimangono fermi ma si velocizza rientro da QE

La BCE lascia i tassi fermi ma velocizza il rientro dal QE. Riviste al ribasso le stime di crescita. Negli USA inflazione al 7.9%, in linea con le attese. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Prezzi alla produzione. I dati di Giappone e Italia. Nel mese di febbraio i prezzi alla produzione giapponesi sono saliti dello 0.8% su base mensile, stessa variazione del mese precedente e due decimi sopra le attese. Su base annua la variazione dell’indice PPI a febbraio è del 9.3%, sui massimi dal 1985 e ben sei decimi oltre le attese. A gennaio in Italia, con i prezzi dell’energia saliti del 28% su base mensile, l’indice PPI è cresciuto del 9.7% rispetto a dicembre. Su base annua la variazione è del 32.9%, dieci punti in più di dicembre.

BCE, i tassi rimangono fermi ma si velocizza rientro da QE. L’inflazione accelera il passo della BCE. Nell’attesissima riunione di oggi viene confermato il livello 0 per il tasso di riferimento, ma si accelera sul rientro dal programma di acquisto titoli (attivo oltre al PEPP). Stando alla decisione del board dovrebbe terminare entro il terzo trimestre. Si passerà così entro maggio ad un ritmo di acquisti pari a 20 miliardi al mese, livello inizialmente previsto per fine 2022. Da quel momento in poi ogni riunione potrebbe essere idonea ad un rialzo dei tassi, anche se il board sottolinea che passerà un po’ di tempo tra la fine del APP ed il primo rialzo. Il tutto salvo accelerazioni ulteriori dell’inflazione, ad oggi più che possibili. Dal punto di vista macro la BCE rivede la crescita del 2022 al 3.7% dal 4.2%; inflazione al 5.1% dal 3.2% (con proiezione all’1.9% nel 2024). Proprio oggi Goldman Sachs ha diffuso stime molto poco incoraggianti per l’Eurozona: la crisi ucraina potrebbe portare ad una contrazione del PIL nel secondo trimestre e ad un’inflazione attorno all’8%.

USA, inflazione nel mese di febbraio. Sale ancora il tasso di inflazione negli USA. A febbraio tocca il 7.9%, quattro decimi in più rispetto a gennaio, ma in linea con le attese del mercato. Il tasso core tocca il +6.4%, anche in questo caso siamo in linea con le attese. Su base mensile i due indicatori divergono: l’indice generale segna un +0.8%, due decimi oltre il dato di gennaio; l’indice core rallenta di un decimo e si ferma a +0.5%. Ora la parola va alla FED.

USA, mercato del lavoro. Si mantiene sostanzialmente stabile la situazione sul fronte dei sussidi di disoccupazione. La settimana scorsa sono stati 227 mila, in leggera crescita rispetto a 15 giorni fa. La media a quattro settimane risale poco sopra le 230 mila richieste. Stabile anche il dato sui sussidi continuativi, in leggera risalita a 1,49 milioni.

Foto di sven_fotografiert

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