Banche centrali, BoE alza i tassi, BCE saluta PEPP

In una giornata densa di dati macro risalta la decisione della BoE di alzare i tassi di interesse, mentre la BCE chiuderà il PEPP a marzo 2022, mantenendo attivo il programma “ordinario” di acquisto titoli. PMI di dicembre in calo su binomio prezzi-pandemia. Questo e molto altro nella K Briefing di oggi.

Australia, torna a scendere la disoccupazione in novembre. Nel mese di novembre il tasso di disoccupazione in Australia è sceso al 4.6%, meglio delle attese e sul livello di settembre. Balzo del tasso di partecipazione che passa dal 64.6% al 66.1%, quasi un punto in più delle attese.

Giappone, esportazioni tornano ad accelerare. Nel mese di novembre le esportazioni giapponesi registrano un incremento annuo del 20.5%, prima riaccelerazione dopo 5 mesi di rallentamento. Nello stesso periodo le importazioni sono salite del 43.8%, toccando un nuovo record storico a 8,3 miliardi di yen.

Sondaggi PMI di dicembre, settore privato in rallentamento. Le stime flash del sondaggio PMI di dicembre sembrano indicare un leggero rallentamento dell’espansione del settore privato in molte economie. Vediamo come al solito il dettaglio.

Eurozona. Il PMI composite dell’area Euro passa dai 55.4 punti di novembre a 53.4, secondo la stima flash pubblicata da IHS Markit. Si tratta di un rallentamento dell’espansione dovuto soprattutto alla frenata del settore servizi, principale “vittima” della nuova ondata di contagi e di restrizioni. Il PMI servizi passa infatti da 55.9 a 53.3 con la Germania che segnala addirittura un ritorno in zona contrazione. Più stazionaria la situazione della manifattura che perde solo qualche decimo rispetto alla lettura di ottobre e torna a “primeggiare” sui servizi per la prima volta dopo cinque mesi.

Giappone. Primo calo dopo tre mesi consecutivi di crescita per il PMI composite giapponese. Il settore privato resta in espansione per il terzo mese consecutivo a quota 51.8. Rallenta la fase di espansione sia per la manifattura che per i servizi, con la tensione sui prezzi che continua ad essere molto elevata.

Gran Bretagna. Peggior risultato da febbraio scorso per il PMI composite inglese. Il settore privato rimane in zona espansione ma pesa la frenata dei servizi. La nuova ondata di contagi fa sentire i suoi effetti soprattutto sulla fiducia degli operatori, scesa ai minimi da fine 2020. Per quel che riguarda i prezzi, invece, si registra un leggero allentamento della pressione sia su quelli di input che su quelli di vendita. Bene l’occupazione.

USA. Il PMI composite cala leggermente nel mese di dicembre ma si mantiene abbondantemente in zona espansione. Bene le componenti relative a ordini e produzione. I nodi rimangono sul fronte dell’occupazione (carenza di lavoratori) e sul fronte dei prezzi.

Banche centrali, BoE alza i tassi, BCE saluta PEPP. Dopo la decisione della Fed di raddoppiare il ritmo del rientro dal QE e di ipotizzare per il 2022 tre rialzi dei tassi, arrivano oggi le decisioni di altri importanti istituti centrali. La BoE non resta ferma di fronte ai numeri dell’inflazione e decide (8 voti a favore su 9) di alzare i tassi di interesse, con il riferimento che viene portato allo 0.25%, 15 punti base di incremento. La banca centrale ha rivisto leggermente al ribasso le stime di crescita per il 2022, con l’inflazione che rimarrà sul 5% per tutto l’inverno, salirà verso il 6% in primavera per poi tornare a scendere nel secondo semestre. La BCE non tocca i tassi ma annuncia l’avvio della chiusura del PEPP: riduzione del volume di acquisti dal prossimo trimestre fino a chiusura nel marzo del 2022. Rimarrà attivo il piano APP (Asset Purchase Program) che scenderà progressivamente dai 40 miliardi/mese di aprile fino ai 20 miliardi/mese di ottobre 2022 e rimarrà poi fino a quando sarà necessario. Sottointeso che nel 2022 non sono previsti rialzi dei tassi (con l’inflazione ancora definita transitoria). Non solo BoE e BCE, nella giornata anche un nuovo taglio dei tassi da parte della banca centrale turca (dal 15% al 14%) ed un rialzo di 25 punti base per la banca centrale norvegese.

USA, nuovi cantieri a novembre. Tornano a crescere i nuovi cantieri residenziali negli USA. A novembre sono aumentati dell’11.8%, primo segno più dopo due mesi di calo consecutivi. Si tratta del miglior risultato dal marzo scorso, meglio anche delle attese del mercato. Salgono anche i permessi di costruzione: a novembre +3.6%

USA, Philly Fed di dicembre. Brusca frenata dell’indice dell’attività manifatturiera della zona di Philadelphia. A dicembre l’indicatore FED scende a 15.4 punti, praticamente più che dimezzato rispetto a novembre e molto al di sotto delle attese. Per tutte le componenti si tratta della peggior lettura del 2021. Sul dato pesano evidentemente le preoccupazioni sui prezzi, la mancanza cronica di lavoratori e nuovi timori sulla pandemia.

USA, produzione industriale di novembre. Nel mese di novembre la produzione industriale è salita dello 0.5% su base mensile, con un’ottima performance del settore manifatturiero (+0.7%) a cui fa da contraltare la frenata delle utilities (-0.8%). Il dato è leggermente sotto le attese.

USA, mercato del lavoro di novembre. La scorsa settimana le richieste di sussidio di disoccupazione sono state 206mila, poco al di sopra delle attese e del conteggio di quindici giorni fa. La media a quattro settimane si avvicina alla soglia dei 200 mila (203 mila), segnale di ulteriore normalizzazione del dato. La forte offerta di lavoro traina verso il basso anche i sussidi continuativi: ora solo 1,88 milioni, nuovo minimo da inizio pandemia e meglio delle attese.

Foto di nerivill

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