Sondaggi PMI, ad ottobre sorridono i servizi

Nei sondaggi PMI di ottobre si conferma una maggiore forza del settore servizi rispetto alla manifattura. In Gran Bretagna vendite al dettaglio in calo a settembre. In Russia nuovo aumento dei tassi di interesse. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Giappone, accelera l’inflazione a settembre. Nel mese di settembre il livello dei prezzi al consumo in Giappone è salito dello 0.4% su base mensile, maggior rialzo da gennaio scorso, portandosi al +0.2% su base annua. Si tratta del primo segno più dall’agosto del 2020. Segno positivo anche per la componente core: a settembre è +0.1%, primo segno più dal marzo del 2020.

UK, vendite al dettaglio ancora in frenata a settembre. Quinto mese consecutivo di calo per le vendite al dettaglio in Gran Bretagna. Su base mensile settembre registra un -0.2%, tre decimi meglio delle attese. Anche in presenza di ampie riaperture i consumatori inglesi continuano a premiare l’ecommerce; +28.1% in settembre contro il +27.9% di agosto. Rispetto al febbraio del 2020 il volume di vendite rimane in crescita del 4.5%. Per ottobre potrebbero non esserci svolte. La fiducia dei consumatori peggiora in ottobre, l’indice elaborato dall’istituto GfK tocca i minimi da febbraio, con i consumatori particolarmente pessimisti per l’andamento dell’economia nei prossimi 12 mesi.

Russia, banca centrale alza tassi. Le preoccupazioni sull’inflazione costringono la banca centrale russa ad alzare nuovamente i tassi di interesse. Questa volta l’aumento è oltre le attese, +75 punti base con il riferimento che arriva al 7.5%. Solo nel 2022 l’inflazione dovrebbe ridiscendere in zona 4/4,5%, nel frattempo l’autorità monetaria lascia aperte le porte ad ulteriori interventi.

Sondaggi PMI, ad ottobre sorridono i servizi. Pubblicata la stima flash dei sondaggi PMI di ottobre. Gli indici elaborati da Markit confermano la tendenza dell’ultimo periodo: manifattura frenata dai costi delle materie prime e servizi in ripresa sulla scia delle riaperture. Vediamo il dettaglio delle zone.

Giappone. Il settore privato giapponese torna in zona espansione ad ottobre. Dal 47.9 di settembre si passa al 50.7. Risultato positivo ottenuto grazie al comparto servizi che registra un aumento dell’attività per la prima volta dal gennaio del 2020. In frenata la manifattura che, pur rimanendo sopra quota 50, soffre la mancanza di componenti ed i prezzi delle materie prime.

Eurozona. Terzo mese di calo consecutivo per il PMI composite dell’area Euro. Il settore privato rimane in zona espansione ma sia la manifattura che i servizi appaiono un po’ meno tonici. Il settore manifatturiero registra il peggior risultato da 16 mesi a questa parte, mentre i servizi crescono al ritmo più basso da sei mesi. Materie prime, caro energia e timori di nuove ondate di contagi da covid-19 frenano la ripresa. Sul fronte dei prezzi il dato più interessante è l’aumento dei prezzi di output. Le imprese stanno passando con sempre maggior consistenza i rincari delle materie prime e dei componenti sui prezzi finali, segnale di nuova inflazione in arrivo.

Gran Bretagna, settore privato amplia espansione. In controtendenza rispetto alle altre grandi economie, il PMI del settore privato britannico migliora ad ottobre, segnando il miglior risultato dal luglio scorso. Nel 56.8 dell’indice composite ci sono una crescita marginale per il manifatturiero (che combatte con la scarsità di energia e di lavoratori), ed una ripresa più convinta del settore servizi. La componente occupazione viaggia a livelli record, così come quella relativa ai prezzi.

USA. Come per la Gran Bretagna, anche negli USA il PMI di ottobre registra un miglioramento del settore privato. L’indice composite risale a 57.3 dopo due mesi di calo consecutivi. I meriti sono tutte del settore servizi che irrobustisce la sua fase di espansione. Frena invece, per i soliti noti motivi, la manifattura. Prezzi alle stelle.

Canada, vendite al dettaglio in settembre. In rallentamento le vendite al dettaglio canadesi. Nel mese di settembre, stando ai dati preliminari, dovrebbero essere scese dell’1.9% su base mensile. Buoni, invece, i dati di agosto scorso, con le vendite salite del 2.1%, meglio delle attese; +2.8% se non si considerano le vendite di auto.

Foto di marcinjozwiak

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