Sfondo scuro Sfondo chiaro

Emissioni di green bond, 2021 da record. E l’Europa la fa da padrona

Le emissioni di green bond nel 2021 dovrebbero toccare a livello globale la cifra record di 1 trilione di dollari. Ma è soprattutto il vecchio continente ad attrarre capitali attraverso le obbligazioni ESG.

Gli ultimi dati parlano da soli, per le emissioni di green bond è un anno da record. Nel corso del 2021 sono stati emessi titoli obbligazionari ESG, governativi e corporate, per un valore complessivo di 333 miliardi di euro. In pratica, considerando tutte le emissioni obbligazionarie dei primi nove mesi di quest’anno, una obbligazione ogni quattro è ESG; il doppio rispetto al volume complessivo di emissioni green del 2020.

A farla da padrone sono soprattutto i governativi. Dopo gli ESG di Unione Europea, Germania ed Italia, anche la Gran Bretagna ha debuttato con un GILT “green”, mettendo sul mercato un’offerta di 10 miliardi di sterline con scadenza 2033, ed attirando offerte per 10 volte tanto. Un successo senza precedenti che ben fa capire quanto gli investitori siano sensibili alle tematiche ambientali. Anche a scapito del rendimento, visto che il differenziale tra rendimenti dei bond governativi standard e quelli ESG è passato dai 2 punti del settembre 2020 al record di oltre sette punti nel mese di agosto.

Il trend dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi. La Gran Bretagna ha alle viste una nuova emissione da 5 miliardi di sterline nel mese di ottobre, sempre con scadenze oltre i 20 anni. Gli interessi più bassi rispetto alle emissioni “normali” ed l’apprezzamento dimostrato anche dai grandi investitori, quali i fondi pensione internazionali, dovrebbero convincere altri soggetti, pubblici e privati, a ricorre a nuove emissioni green.

Resta sullo sfondo la necessità di migliorare la trasparenza nell’utilizzo dei capitali raccolti. Un punto, questo, sul quale non si può tardare nel dare una risposta definitiva e condivisa, per evitare il rischio di incrinare il rapporto di fiducia che sembra essersi creato con gli investitori. L’apporto di capitali privati infatti, come abbiamo già avuto modo di dire, è cruciale per provare a vincere la sfida dei cambiamenti climatici.

Foto di jplenio

Resta aggiornato

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.
Post precedente

Sondaggi PMI di settembre, rallentamento confermato

Post successivo

Germania, indice IFO cala per il terzo mese consecutivo. Giappone, ancora deflazione

Pubblicità