Le riaperture spingono i consumatori verso l’acquisto di servizi e penalizzano l’acquisto di beni. Così i dati sui consumi, unitamente a quello sui redditi, di maggio negli USA deludono i mercati. Prezzi PCE ai massimi dal 1992. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Fiducia consumatori, bene in Germania e UK. L’indice della fiducia dei consumatori migliora in Germania e rimane stabile sui massimi da oltre un anno nel Regno Unito (-0.9). Questi i risultati del sondaggio Gfk. In particolare il -0.3 registrato in Germania è il miglior risultato dal luglio del 2020 ed è di molto superiore alle attese del mercato (-4). Migliora la prospettiva per quel che riguarda situazione economica generale e situazione reddituale. Ma la propensione agli acquisti sale molto più lentamente.
UK, settore retail in forte recupero. Il CBI distributive trades survey di giugno migliora a giugno e si porta a +25, terzo mese di vendite attese crescenti e miglior risultato dall’agosto del 2018. Il volume di ordini tocca i massimi dal 2015 e solo il settore dell’abbigliamento continua a registrare vendite inferiori alla media, pur mostrando dati in miglioramento rispetto ai mesi passati.
Francia, buone notizie sul fronte occupazione. Nel mese di maggio il numero di sussidi di disoccupazione erogati è sceso di 133 mila unità rispetto al mese precedente. Si tratta della riduzione più ampia dall’agosto del 2020. Il numero totale di disoccupati tocca quota 3.49 milioni, il valore più basso dal febbraio del 2020 con cali fra tutte le classi di età.
USA, redditi e consumi deludono a maggio. Nel mese di maggio il livello di spesa dei cittadini statunitensi rimane invariato, mentre cala leggermente il reddito percepito. Partiamo da quest’ultimo: rispetto ad aprile il calo è del 2%, secondo mese consecutivo di flessione ma leggermente migliore rispetto alle attese di mercato (-2.5%). Sul fronte delle spese si assiste ad una sorta di “rotazione”. Aumentano le spese per servizi (in particolare nel settore ricreativo) ed al contempo scendono le spese per beni. L’effetto complessivo è una variazione nulla rispetto al mese precedente. A guidare il calo i minori acquisti di autoveicoli e ricambi.
USA, prezzi PCE a maggio. Ritmo di crescita mensile che rallenta per i prezzi PCE, quelli più attentamente monitorati dalla Fed. Su base mensile l’indice core sale dello 0.5%, due decimi in meno rispetto ad aprile. L’indice complessivo cresce dello 0.4% rispetto ad aprile, anche in questo caso due decimi in meno rispetto alla rilevazione precedente. Su base annua, tenendo sempre conto del base effect, il tasso di inflazione PCE tocca il 3.9% (massimo dal 1992), tre decimi in più rispetto ad aprile ma anche tre decimi in meno rispetto alle attese. L’inflazione core PCE sale al 3.4%, un decimo sotto le attese e tre decimi sopra la rilevazione precedente.
USA, indice fiducia Michigan. L’indice della fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan scende nella lettura finale di giugno: da 86.4 a 85.5, molto meno delle attese del mercato. Scendono tutte le componenti, dalla percezione della situazione attuale alle aspettative economiche sui prossimi mesi. Risultato misto per le aspettative di inflazione rispetto alla stima preliminare: quella a 12 mesi sale di due decimi al +4.2%; quella a 5 anni rimane invariata al 2.8%. Altro dato interessante: due terzi degli intervistati dà per certo un rialzo dei tassi di interesse entro il 2022. Si tratta della percentuale di “rialzisti” più alta dal 2018.
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