Brasile, inflazione vola all’8%. Canada, tassi rimangono fermi

L’inflazione in Brasile tocca quota 8% in maggio, ai massimi dal settembre del 2016. In Canada tassi e QE invariati, secondo la banca centrale l’economia rimane in linea con le attese e l’inflazione tornerà “nella normalità” da dopo l’estate.

Cina, inflazione sale a maggio. Prezzi in salita in Cina, dove l’inflazione a maggio fa registrare un +1.3% su base annua. Si tratta del terzo mese consecutivo in crescita e del livello più alto dal settembre del 2020. A guidare la risalita dei prezzi sono i beni non alimetari, ma si registra il primo incremento annuo, dopo quattro mesi di calo, anche nel comparto alimentare. La risalita rimane comunque piuttosto lenta, con la variazione mensile che segna -0.2%, un decimo in più rispetto alle attese. I prossimi mesi non promettono scenari diversi. Sempre a maggio i prezzi alla produzione hanno registrato un +9% su base annua: quinto mese consecutivo di crescita e livello che non si registrava dal 2008. Su base mensile maggio ha registrato una crescita di 1.6 punti percentuali rispetto ad aprile.

Australia, calo fiducia consumatori. Nel mese di giugno l’indice della fiducia dei consumatori australiani segna un nuovo calo: -5.2% rispetto a maggio, secondo mese consecutivo in calo. A preoccupare i consumatori sono le cicliche ondate di restrizioni anti covid che interessano alcune zone del paese ed una politica fiscale che non convince del tutto.

Brasile, inflazione vola all’8%. Nel mese di maggio il tasso di inflazione brasiliano è volato all’8.06%, il valore più alto dal settembre del 2016, quasi quattro volte il dato fatto registrare nel mese di giugno 2020. Su base mensile il rialzo è stato dello 0.86%, in forte accelerazione dal +0.31% del mese di aprile. Situazione complicata per la Banca Centrale. Il livello dei prezzi è abbondantemente sopra il valore massimo del target (5.25%), mentre un ulteriore rialzo dei tassi è annunciato per la prossima riunione (ora i tassi sono al 3.5%).

Canada, tassi rimangono fermi. Come da attese la Banca Centrale del Canada lascia i tassi invariati allo 0.25% e mantiene in corsa il piano di riacquisto titoli ad un ritmo di 3 miliardi di dollari canadesi alla settimana. Sul fronte delle comunicazioni, il governatore Tiff Macklem ed il board confermano l’intenzione di mantenere una politica monetaria accomodante fino alla stabilizzazione della ripresa. Capitolo inflazione: previsto un riassorbimento da dopo l’estate, con il movimento dei prezzi che continua ad essere considerato temporaneo.

Foto di Poswiecie

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