Salute, educazione e redistribuzione. La ricetta FMI per il dopo pandemia

Su cosa puntare veramente nel dopo pandemia? L’FMI indica nella salute, nell’educazione e nell’adozione di politiche fiscali di redistribuzione gli ingredienti fondamentali per riprendere il controllo sulle crescenti disuguaglianze sociali.

Il diritto alla salute, il diritto all’educazione ed una politica fiscale di redistribuzione. Tre punti chiave sui quali è recentemente tornato il Fondo Monetario Internazionale e che vengono indicati dall’organizzazione diretta da Kristalina Georgieva come le armi con le quali le economie mondiali possono contrastare la montante disuguaglianza economica e sociale.

Disuguaglianza è uno dei concetti che sta emergendo in maniera chiara dalla pandemia. Tra paesi e tra cittadini all’interno dello stesso paese. C’è disuguaglianza nell’accesso al vaccino, se è vero che – dati Bloomberg – il 40% dei vaccini somministrati è andato ai cittadini delle 25 maggiori economie mondiali, mentre solo l’1.6% delle dosi è stato inoculato a cittadini dei paesi più poveri. In altri termini, l’11% della popolazione mondiale ha ricevuto il 40% delle dosi di vaccino. Ricerche dell’FMI hanno confermato quanto si poteva ipotizzare: l’incidenza dei contagi e delle morti da covid è estremamente più alta nei paesi poveri, con sistemi sanitari precari o in gran parte assenti.

Il diritto alla salute è il primo campo di battaglia sul quale provare a limitare l’avanzata delle disuguaglianze sociali, ma non è l’unico. L’altro grande cruccio di chiunque abbia a cuore le generazioni future è la scuola. L’educazione è stata colpita dalla crisi pandemica al pari o forse di più di interi settori economici. L’FMI calcola che fino a 6 milioni di bambini- nelle economie emergenti e low income – verrà privato del diritto di andare a scuola per tutto il 2021. Un danno enorme alle potenzialità intellettuali e lavorative delle future generazioni, più pesante per le economie più deboli; un colpo durissimo al capitale umano globale ed un’altra fonte di disuguaglianze a cui è fondamentale riparare.

Ma come mettere mano a questa situazione? La strada, ricorda l’FMI, è quella di una politica fiscale capace di individuare ed alleviare le situazioni di difficoltà, reperendo risorse attraverso processi redistributivi. Non un obiettivo facile e probabilmente non raggiungibile con soluzioni ad alto tasso di slogan. Proprio in questi giorni Angus Deaton, economista inglese premio nobel per l’economia, mette in guardia sulla reale utilità di una tassa sul patrimonio e ricorda come nel valutare le disuguaglianze economiche sia estremamente più importante analizzare le opportunità di formazione e di educazione di ogni cittadino rispetto al tasso di disoccupazione.

Foto di ludi

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