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Cina, inflazione a singhiozzo. Germania, male produzione industriale a febbraio

In Cina l’inflazione torna a salire in marzo e la crescita dei prezzi alla produzione anticipa novità per i prossimi mesi. In Germania sorprende in negativo la produzione industriale a febbraio. In Canada il mercato del lavoro cresce a ritmo sostenuto, mentre in Brasile l’inflazione è ai massimi dal 2016. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Cina, inflazione a singhiozzo. A marzo prova a ripartire. I prezzi al consumo salgono nel mese di marzo in Cina, dopo due mesi consecutivi di ribasso. L’inflazione si attesta allo 0.4% su base annua, il dato più alto dall’ottobre scorso ed un decimo sopra alle attese. La dinamica mensile, invece, segnala un primo rallentamento dopo tre mesi di recupero: -0.5% contro il +0.6% di febbraio. Analizzando l’andamento per classi di prodotto spicca il recupero dei beni non alimentari ed in particolare dei costi dei trasporti e dell’abbigliamento. Ma i prossimi mesi potrebbero vedere un andamento più regolare verso l’alto. L’indizio arriva dai prezzi alla produzione che a marzo sono saliti per il terzo mese consecutivo, toccando un +4.4% rispetto a 12 mesi fa, il rialzo più consistente dal luglio del 2018.

Germania, male produzione industriale a febbraio. Se le prospettive per i prossimi mesi – evidenziate dal dato sugli ordinativi uscito proprio ieri – sembrano rosee per l’industria tedesca, il mese di febbraio ha fatto ancora i conti con la pandemia ed i lockdown per quel che riguarda la produzione. L’output industriale, infatti, segna un -1.6% su base mensile, contro attese di crescita al +1.5%. Si tratta del secondo mese consecutivo con il segno meno, con il livello di produzione che su base annua presenta un delta negativo del 6.4%.

Francia, febbraio nero per la produzione industriale. Ancora più pesante rispetto a quello tedesco è il dato sulla produzione industriale a febbraio in Francia: -4.7%, il peggior dato dall’aprile del 2020. A trainare al ribasso è il settore trasporti (-11%) e la manifattura (-4.6%).

Brasile, inflazione ancora in salita. Il tasso di inflazione brasiliano è salito a marzo al 6.1%, il maggior livello dal dicembre del 2016. Pur essendo sotto le aspettative del mercato (+6.2%), la situazione dei prezzi al consumo mette pressione alla banca centrale che, dopo aver alzato i tassi di 75 punti base nel mese di marzo, è attesa ad un nuovo rialzo di altrettanta potenza entro maggio.

USA, prezzi alla produzione a marzo. Continuano a salire i prezzi alla produzione negli USA, alimentando così ipotesi di ulteriori rialzi inflattivi nei prossimi mesi. A marzo l’indice PPI è salito dell’1% rispetto al mese precedente, l’indice core avanza dello 0.4%. A spingere i prezzi è soprattutto la componente energetica (nel complesso il costo dei beni è salito dell’1.7%, maggior rialzo dal 2009 ad oggi) ma sale per il terzo mese consecutivo anche il costo per i servizi. Su base annua la crescita dei prezzi a marzo segna +4.2%, mai così alta dal 2011 ad oggi.

Canada, mercato del lavoro a marzo. Ancora dati incoraggianti dal mercato del lavoro canadese. A marzo sono stati recuperati oltre 300 mila posti di lavoro, che si aggiungono ai 259 mila di febbraio. Il dato è ampiamente sopra le attese e spinge il tasso di disoccupazione sotto quota 8%, al 7.5%. Cresce anche il tasso di partecipazione che passa dal 64.7% di febbraio al 65.2% di marzo.

Foto di Bee Aimpun

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