Eurozona, occupazione giù. Sud Africa, tonfo PIL 2° trimestre.

Ancora giù l’occupazione nell’eurozona. Nel periodo aprile-giugno registrato un calo record del 3.1% su base annua. Segnali molto negativi dal Sud Africa, con il PIL che nel 2° trimestre crolla del 17% su base annua. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Eurozona, occupazione giù nel secondo trimestre. Il numero di posti di lavoro in Eurolandia cala ancora nel secondo trimestre del 2020. Dopo il -0.3% su base trimestrale del periodo gennaio-marzo, arriva il -2.9% del secondo trimestre. Un decimale in più rispetto alla stima preliminare. Su base annua il calo tocca il 3.1%, un record storico per l’area.

Eurozona, calo PIL secondo trimestre limato a -11.8%. Leggermente meno di quanto indicato dalla stima preliminare. Il PIL della zona euro, nel secondo trimestre del 2020, si è contratto dell’11.8%. Tutte le componenti registrano un segno meno: -12.4% i consumi, -17% gli investimenti pubblici, -18% le esportazioni e -18% anche le importazioni. A livello nazionale la sofferenza maggiore si registra in Spagna (-18%), Francia (-13%), Italia (-12%). Sotto media la Germania (-9%).

Germania, fatica commercio estero in luglio. Fatica a trovare slancio la domanda estera tedesca. In luglio le esportazioni salgono del 4.7% su base mensile, dato sotto le attese. Su base annua il gap è negativo di 11 punti percentuali. Anche le importazioni salgono meno del previsto a luglio, +1.1% contro attese di un +3%. Su base annua i prodotti ed i servizi importati hanno registrato una variazione negativa di 13 punti percentuali. Per quel che riguarda l’analisi dei vari partners, oltre al forte calo sia verso altri paesi del blocco, sia verso USA e UK, da notare il particolare andamento dello scambio di merci con la Cina. Su base annua un -0.1% delle esportazioni ed un +7.5% di importazioni (dato trainato dall’importazione di materiale sanitario).

Sud Africa, situazione economica sempre più pesante. Arrivato il temuto dato sull’andamento del PIL sudafricano nel secondo trimestre del 2020. Il dato è peggiore di quanto atteso e getta ombre nerissime sulla prima economia africana. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la variazione è del -17% (previsto -16.5%, precedente +0.1%). Il dato annualizzato (ossia nell’ipotesi che l’economia continui con questo ritmo per un intero anno) è di oltre il 50% (atteso -47%, precedente -1.8%). Per molti analisti il piano di stimoli governativi è arrivato in netto ritardo, mentre rimane delicata la situazione finanziaria del paese. Per il momento è molto meglio stare lontani dal rand.

Giappone, nuova serie di brutti dati. Il PIL giapponese ha segnato un -7.9% su base trimestrale, -28.1% su base annua. Questi i dati finali, leggermente più pesanti rispetto alla stima preliminare. Calano tutte le componenti, con le esportazioni crollate del 56% su base annua ed i consumi giù di quasi 30 punti percentuali. E per i consumi le cose non sembrano essere migliorate nel terzo trimestre. A luglio la spesa delle famiglie è scesa del 6.5% su base mensile (7.5% su base annua). Un passo indietro rispetto al +13% di giugno.

USA, piccole imprese un po’ più ottimiste ad agosto. L’NFIB Business Optimism Index migliora ad agosto, riportandosi sopra quota 100. Regna sovrana l’incertezza e lo si nota da due dati apparentemente contraddittori: da un lato aumenta la percentuale di chi ritiene sia un buon momento per fare investimenti; dall’altro lato diminuisce la quota di intervistati che si attende un aumento delle vendite nei prossimi mesi.

Foto di Juanita Mulder

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