Germania ed Italia, incoraggianti i dati dall’industria. USA, mercato del lavoro preoccupa

Il mese di giugno ha lasciato in eredità per Germania e Italia dati incoraggianti dall’industria. Ordini tedeschi e produzione italiana battono le attese. Negli USA preoccupa il mercato del lavoro. Tanti annunci di tagli occupazionali e sussidi di disoccupazione che continuano a crescere a ritmo molto alto.

Germania ed Italia, incoraggianti i dati dall’industria. Gli ordinativi all’industria tedesca sono cresciuti a giugno del 27.9% su base mensile, in accelerazione dopo il +10.4% di maggio. Il risultato è di molto sopra le previsioni del mercato. Nel confronto con i livelli produttivi di febbraio (prima della pandemia), però, siamo ancora in territorio negativo, con una flessione dell’11%. Ripartono gli ordini dall’estero (+22%, soprattutto provenienti dall’area della moneta unica) e si irrobustiscono quelli interni (+35%).

In Italia la produzione industriale di giugno batte le attese e piazza un +8.2% su base mensile. Ancora troppo poco per riprendere i livelli pre-crisi. Su base annua il saldo è negativo, con una produzione inferiore di oltre il 13% rispetto a giugno 2019. La ripresa sarà lenta.

BOE lascia tassi invariati. Di ripresa lenta ha parlato anche Andrew Bailey, il governatore della banca centrale inglese. Lasciando tassi e QE invariati, Bailey ha espressamente parlato di tempi lunghi (fine 2021) per una ripresa, con l’inflazione che continuerà a scendere sotto il 2%. Sulle prossime mosse il governatore non ha dato informazioni precise, ha comunque ricordato la volontà dell’istituto di supportare l’economia britannica. Sui tassi negativi Bailey ne ricorda l’utilizzo da parte della BCE un anno dopo la fine della recessione del 2003, ipotizzando che possano essere più utili nella fase iniziale della ripresa piuttosto che nel bel mezzo di una recessione. Infine, con un orientamento simile a quello dell FED, la BoE non inizierà a rialzare i tassi ed a ridurre il QE fino a quando i segnali di ripresa non saranno stabili. Questo potrebbe significare attendere che l’inflazione superi il target prima di agire.

USA, stabilmente sopra il milione le richieste di sussidio settimanali. Nessun cenno di rallentamento. Per l’ennesima settimana le richieste di sussidio di disoccupazione rimangono ampiamente sopra il milione. Nella scorsa settimana sono state 1.18 milioni, contro l’1,43 milioni di richieste di quindici giorni fa. La media a 4 settimane si stabilizza a 1,3 milioni. I sussidi continuativi scendono, meglio delle attese, a 16.10 milioni (800 mila in meno di settimana scorsa). Nel consueto rapporto mensile sui tagli di posti di lavoro annunciati dalle imprese americane, emerge in luglio un nuovo aumento. I tagli annunciati nel 7° mese del 2020 sono 262 mila, contro i 170 mila di giugno. 77 mila tagli sono stretta conseguenza della situazione del mercato, 63 mila vengono giustificati con il persistere della pandemia di covid-19. Il 2020 si appresta a superare il record di 1,95 milioni di tagli occupazionali annunciati nel 2001. Rispetto al 2019, luglio ha avuto un incremento di annunci di oltre il 200%. Con questi dati – e con il sondaggio ADP di ieri – si attende domani il report ufficiale del dipartimento del lavoro. Le attese sono per una crescita di 1,3 milioni di occupati, poca cosa per parlare di ripresa veloce.

Foto di Claudia Peters

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