Arriva l’autunno, come sta l’economia mondiale?

Alle soglie dell’autunno proviamo a dare uno sguardo ai dati per capire lo stato di salute dell’economia mondiale e quali possono essere gli scenari da qui a fine anno.

La pandemia di covid 19 sembra per il momento lontana dal perdere potenza ma la curva globale dei contagi mostra segni di appiattimento. Ad oggi il numero di nuovi casi giornalieri staziona attorno a quota 230/250 mila. La triste contabilità ci ricorda che la pandemia ha causato finora oltre 892 mila morti in tutto il mondo e che il numero dei contagiati supera quota 27 milioni. Spulciando i dati della John Hopkins University si notano alcune tendenze. L’appiattimento della curva negli USA, dove i casi giornalieri diminuiscono; un ritorno alla crescita dei contagi nella zona europea, in Giappone ed in Australia; ancora nessun segnale di appiattimento in Brasile, India e Russia.

La nuova fase di contagi in Europa e Asia sembra caratterizzarsi per una decisa diminuzione dell’età media degli infettati, per una maggiore presenza di casi asintomatici ed, ultimo ma non ultimo, per una minore pressione sul sistema sanitario. Non mancano tuttavia preoccupazioni, specie in alcuni paesi come Francia e Spagna, dove il numero dei nuovi contagiati sta comunque superando livelli di guardia.

Il covid-19 e la sua evoluzione rimangono il tema centrale anche dal punto di vista economico. L’incertezza è la cifra del momento, con gli attori economici che cercano di rimanere a galla nuotando in un mare agitato. Investimenti e consumi, spinte propulsive della crescita economica, rimangono nel limbo, mentre il commercio internazionale prova molto lentamente a rialzare la testa.

Con queste premesse si può provare a tracciare, ad un passo dall’autunno, un quadro della salute dell’economia mondiale? Proviamo a partire dalle stime di crescita per l’anno in corso.

salute economia mondiale- Le stime di crescita
Stime di crescita del PIL 2020 – Fonte IFM, elaborazione grafico Wall Street Journal

Come si nota l’unica economia a prevedere una chiusura d’anno in crescita è la Cina, USA ed Europa sono attese da una contrazione record, superiore alla media globale.

Sulle stime pesa come un macigno il secondo trimestre che, tanto per fare qualche esempio, ha registrato contrazioni del PIL – rispetto al trimestre precedente – pari al 12% nell’Eurozona, del 9.5% in USA e del 20% nel Regno Unito.

I sondaggi dei direttori d’acquisto, in particolare il PMI Composite, ci permettono di valutare meglio le dinamiche dell’economia nel corso degli ultimi mesi.

PMI Composite. Economia mondiale in ripresa
Andamento PMI composite da Gennaio. Dati: IHS Markit

Anche in qusto caso si nota la rapida risalita cinese ed il bottom tra marzo e d aprile per le altre economie prese in considerazione. Interessante è anche la tendenza degli ultimi mesi – per la Cina non si dispone ancora del risultato di agosto – che mostra, a fronte di un ritorno dei contagi in Asia ed Europa, una leggera flessione del dato. Solo quello americano ed inglese non mostrano al momento flessioni. Interessante anche notare come i direttori d’acquisto cinesi, dopo la veloce ripresa di inizio primavera, segnalino negli ultimi mesi una situazione sostanzialmente stazionaria, con la domanda interna ancora debole (specie nel settore servizi) e quella internazionale che stenta a ripartire.

Leading indicators, segnali incoraggianti per la salute dell'economia mondiale
Composite Leading Indicators – Fonte: OCSE

Anche dando uno sguardo ai Leading Indicators elaborati dall’OCSE abbiamo la conferma che il rimbalzo dell’economia mondiale è in atto, anche se la spinta iniziale sembra aver perso forza.

La salute dell’economia mondiale sembra essere legata a doppio filo all’andamento della pandemia. Senza una definitivo controllo sul covid-19 sarà difficile vedere una ripresa dei consumi e del commercio internazionale in grado di dare “nutrimento” ad una ripresa economica sostenuta. Se il vaccino può rappresentare il punto di svolta dell’intera situazione, non sono però da dimenticare le molte altre variabili che rimango sul tavolo. Come gestire gli alti livelli di debito accumulati, come rientrare in un quadro di normalità di politica monetaria e fiscale, come gestire la riorganizzzazione della catena di distribuzione nel dopo pandemia. Queste sono alcune delle domande che ci terranno compagnia nei mesi a venire.

Foto di BULENT UNER

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