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Australia, disoccupazione ai massimi dal 2015. USA, 36 milioni di jobless claims dal 21 marzo scorso
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Australia, disoccupazione ai massimi dal 2015. USA, 36 milioni di jobless claims dal 21 marzo scorso

In Australia la disoccupazione rivede quote toccate nel settembre del 2015. Negli USA rallenta la raccolta settimanale di richieste di sussidi, il conto totale dal 21 marzo scorso ha raggiunto i 36 milioni. Questo ed altro nella penultima K Briefing della settimana.

Australia, disoccupazione ai massimi dal 2015. Ad aprile il tasso di disoccupazione austrialiano sale al 6.2%. Un dato migliore rispetto alle attese del mercato ma che significa comunque tornare ai livelli del settembre 2015. Quasi 600mila i lavoratori in meno in un mese, record assoluto, con il tasso di partecipazione che scende al 63.5% (minimo da 15 anni). Calano anche le ore lavorate (-8%). Aumenta la sottooccupazione che passa dal 4.9% a quasi il 14%.

Turchia, a sopresa giù produzione industriale. Non ha retto nemmeno l’industria turca all’offensiva covid-19. A marzo l’output industriale scende a sopresa del 2% su base annua (7,1% su base mensile). Si tratta del primo calo dall’agosto scorso ed è guidato dalla forte contrazione nella produzione di beni durevoli (-16.6%). Ma il coronavirus non ha limitato solo l’attività produttiva, sempre a marzo scendono le vendite al dettaglio: -8.2% mensile e -0.2% su base annua. Si tratta del primo segno meno da 7 mesi a questa parte.

Inflazione, conferme di debolezza da Spagna e Germania. Il livello dei prezzi confermato in ribasso ad aprile per l’economia spagnola e tedesca. Da Madrid si conferma sostanzialmente un -0.7% su base annua ed un -0.3% su base mensile. Rivista leggermente al rialzo l’inflazione tedesca: +0.9% annuo e +0.4% su base mensile.

BoE, no tassi negativi. Andrew Bailey, governatore della banca d’Inghilterra, conferma in un’intervista che al momento l’ipotesi di tassi negativi non è sul tavolo. In ogni caso, lascia intendere il governatore, la situazione è talmente fluida che nulla può essere escluso categoricamente per il futuro. Insomma Bailey appare in linea con il FED-pensiero ma, a differenza di Powell, sembra lasciare uno spiraglio nel futuro per questo tipo di strategia. In realtà Bailey, come Powell, vede nei tassi negativi il rischio di perdita “di controllo” del mercato creditizio, essendo una scelta difficile da comunicare per la banca centrale.

USA, jobless claims rallenta emorragia. Continua a rallentare il ritmo di nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione ma i numeri rimangono enormi. Settimana scorsa i richiedenti sono stati quasi 3 milioni (2,98 contro i 3,1 di 15 giorni fa), si tratta dell’8° settimana consecutiva con richieste sopra il milione, mentre il totale dal 21 marzo scorso arriva a 36 milioni di americani. La media a 4 settimane rallenta, da 4.1 milioni a 3.6 milioni. I sussidi continuativi raggiungono 22.83 milioni di unità, in salita ma meno delle attese.

USA , prezzi import/export. Continuano a scendere i prezzi sia dei prodotti importati che di quelli esportati, ma i secondi accelerano al ribasso. -3.3% per i prezzi export e -2.4% per quelli import. Per i prezzi dei beni esportati si tratta del peggior calo di sempre (dall’inizio della serie nel 1988), con i beni agricoli e non agricoli a scendere praticamente allo stesso ritmo. Il terms of trade, vale a dire il rapporto tra prezzi export e prezzi import, scende a 104.87 nel primo trimestre 2020, contro il 106.51 dell’ultimo trimestre 2019.

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