Previsioni di crescita per Francia e Germania. Petrolio, verso intesa su tagli produzione?

Giornata di previsioni di crescita per Francia e Germania. Il PIL è visto in pesante frenata sia nel primo che nel secondo trimestre. Alla vigilia della riunione dell’OPEC+ sentori d’intesa sul taglio della produzione petrolifera

Previsioni di crescita per Francia e Germania. La banca centrale francese prova a delineare l’andamento del primo trimestre 2020 e le aspettative sui prossimi mesi. Il quadro che ne esce non è incoraggiante. Il primo trimestre dovrebbe chiudersi con un -6% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2019, un calo record, superiore al -5,3% del 1958 ed in definitiva il dato peggiore dalla fine della seconda guerra mondiale. La produzione francese è attualmente al 56% della sua capacità, in calo dal 76% di febbraio. Una sola settimana di lockdown ha causato, dice Banque de France, una riduzione dell’attività produttiva del 32%. L’istituto centrale non si aspetta cose molto diverse nelle prossime settimane e ricorda come ogni due settimane il blocco delle attività produttive costi 1,5 punti di crescita.

Per la Germania arrivano i dati dell’istituto nazionale di statistica ed anche in questo caso lo scenario è nero. Dopo un primo trimestre sulla difensiva a -1.9% di crescita, la frenata nel periodo aprile-giugno dovrebbe corrispondere ad un -9.8% di crescita del PIL, il peggior dato dal 1970 ad oggi, e la proiezione a tutto il 2020 è fissata ad un -4.8%. L’istituto di statistica tedesco ricorda che queste stime sono soggette a molte variabili, quali la durata della pandemia, la sua possibile ricomparsa più in là durante l’anno e la reale efficacia delle misure di stimolo. Il rapporto tra debito e PIL dovrebbe salire al 70% (a fine 2018 era del 61.9%).

Australia, S&P Global Ratings cambia outlook. La massiccia manovra a debito del governo australiano e la possibile recessioni, dopo 30 anni di espansione economica, fanno cambiare outlook all’agenza di rating S&P. Per l’Australia ora è outlook negativo da stabile e, se gli effetti del coronavirus dovessero protrarsi per un biennio, sarebbe a rischio la permanenza del paese nel club della tripla A.

Petrolio, ipotesi di accordo all’OPEC+. Nella riunione di domani e venerdì i paesi produttori di petrolio proveranno a superare l’impasse che ha fatto piombare il prezzo del greggio sotto i 30 dollari al barile. Per farlo è necessaria la volontà da parte di tutti di ridurre la produzione giornaliera. Arabia Saudita e Russia, le due grandi contendenti, sarebbero, secondo fonti giornalistiche, pronte ad un taglio da 10 milioni di barili al giorno. La condizione che sembra essere posta è uno sforzo anche da parte degli USA. Le ultime mosse di Trump, nelle vesti di pontiere tra i due contendenti, fanno immaginare che la soluzione questa volta si possa trovare ma, sottolineano gli analisti, nulla è scontato.

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