Germania crescita zero, Messico in recessione, Indonesia via a stimoli fiscali

Giornata con pochi dati macro ma significativi. In Germania crescita zero nell’ultimo trimestre del 2019, con le imprese che continuano a non investire. Il Messico chiude il 2019 in recessione, mentre in Indonesia si mettono in campo stimoli fiscali contro gli effetti negativi del covid-19. Questo ed altro nella nostra K Briefing di oggi.

Germania fine 2019 a crescita zero. Conferme dunque sulla brutta chiusura d’anno dell’economia tedesca. L’ultimo trimestre dle 2019 ha segnato crescita zero per la Germania. Su base annua il saldo rimane positivo per uno 0.3%. Interessante analizzare le singole voci: i consumi si sono fermati, 0% di variazione rispetto al +0.5% del trimestre precedente; in negativo le esportazioni nette, con i beni e servizi importati cresciuti dell’1.3% e quelli esportati scesi dello 0.2%; scendono gli investimenti in impianti ed apparecchiature, -2% che segue un altro -1.6% del terzo trimestre; salgono la componente pubblica della spesa (+0.3%, meno del terzo trimestre) e gli investimenti del settore costruzioni (+0.6%). La bottom line sembra essere questa: il paese è in una sorta di standby nella quale i timori del breve termine bloccano gli investimenti e rallentano i consumi. Urge una politica fiscale più coraggiosa.

Indonesia, stimoli fiscali anti coronavirus. L’Indonesia (ad oggi coronavirus free) mette in campo la propria politica fiscale per proteggere i settori forti della sua economia dai rischi del covid-19. Si tratta di un intervento da circa 750 milioni di dollari, consistente in una esenzione dalle tasse per 3 mesi concessa a hotel e ristoranti; la vendita di carburante “statale” alle compagnie aeree ad un prezzo ribassato del 30%; sconti su oneri finanziari relativi a mutui e prestiti. A questo decisione del governo, forse una linea guida anche per altri paesi, si aggiunge la decisione presa dalla Banca Centrale la settimana scorsa di tagliare i tassi di interesse.

Commercio internazionale, per Hong Kong un gennaio da incubo. Dati decisamente pesanti quelli sul commercio internazionale per Hong Kong. Le tensioni interne e l’epidemia covid-19, complici gli sfasamenti del calendario lunare, si sono materializzate in un -22.7% di esportazioni ed in un -16.4% di importazioni. Calano soprattutto le esportazioni di materiale elettrico ed elettronico, in particolare verso paesi come Giappone, Cina, Malesia, UK, USA e Germania.

Messico in recessione. Il PIL messicano cala nell’ultimo trimestre 2019 a -0.1%, stesso risultato dei trimestri precedenti, prolungando lo stato di recessione. Complessivamente il 2019 si chiude con il PIL in calo dello 0.1%, dopo il +1.2% del 2018. Male sia il settore primario che il secondario (manifattura ed estrattivo in testa), tengono i servizi. A peggiorare il quadro anche il livello dei prezzi che tendenzialmente continua a salire. A Febbraio l’inflazione è arrivata al 3.52%, il livello più alto da 6 mesi. La Banca centrale, già 5 tagli dei tassi consecutivi, molto probabilmente darà una ulteriore sforbiciata ad inizio marzo, ma con il target dei prezzi al 3% +/- 1% la finestra espansiva potrebbe restringersi di molto. Di contro c’è molta incertezza sull’azione di governo del presidente López Obrador e gli investimenti languono. Per il peso tempi difficili.

UK, report CBI sulle vendite al dettaglio. L’indice mensile delle vendite al dettaglio curato dalla Confederation of British Industry sale a febbraio a +1 dallo zero di gennaio. Il dato, pur essendo sotto le attese del mercato, torna per la prima volta sopra quota 0 dall’aprile del 2019. CBI segnala come le aziende stiano tornado a pianificare investimenti per la prima volta da due anni a questa parte. Restano comunque aloni di incertezza, tanto é vero che il volume complessivo di vendite attese nell’anno scende rispetto a gennaio, portandosi in zona negativa (da 0 a -3).

Foto di admknowdns

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.