Sfondo scuro Sfondo chiaro

Eurozona, inflazione in linea con le attese a giugno. Scende quella attesa

L’inflazione nell’Eurozona sale di un decimo a giugno, in linea con le attese, la componente core rimane stabile. Scende, invece, l’inflazione attesa a 12 mesi. Negli Stati Uniti numeri positivi dalle offerte di lavoro, situazione ancora delicata per la manifattura

Nel mese di giugno, l’inflazione nell’area euro è risalita di un decimo rispetto al rilevamento precedente, pur rimanendo in linea con le attese. La variazione annua dell’indice generale si attesta al 2%, mentre la componente core resta stabile al 2,3%. Accelerano i prezzi dei servizi, saliti dal 3,2% al 3,3%, mantenendosi su livelli piuttosto sostenuti. In calo, invece, i prezzi dei beni alimentari e di quelli industriali al netto della componente energetica.

I segnali per la Banca Centrale Europea restano comunque rassicuranti: non solo la crescita dei prezzi si è stabilizzata attorno al target, ma anche l’inflazione attesa continua a scendere. A maggio, quest’ultima ha toccato il minimo a tre mesi, fermandosi al 2,8%. Diminuisce anche l’incertezza sull’andamento dell’inflazione. Sale di un decimo l’aspettativa a tre anni, mentre quella di lungo termine rimane stabile e ben ancorata al target. Dal sondaggio della BCE emerge inoltre un maggiore ottimismo sull’evoluzione dell’economia e del mercato del lavoro.

Pubblicità

Cina, per sondaggio Caixin manifattura torna in zona espansione a giugno.

Grazie a una produzione che ha toccato i massimi da novembre scorso, la manifattura cinese torna in zona espansione secondo il sondaggio PMI Caixin. A giugno, l’indice è salito a 50,4 punti, superando le attese. Tuttavia, la domanda estera resta debole, segnando il terzo mese consecutivo di rallentamento. In calo anche la componente occupazionale, mentre sul fronte dei prezzi continua la lunga fase deflazionistica.

Stati Uniti, offerte di lavoro nel mese di maggio.

Secondo mese consecutivo di crescita per le offerte di lavoro negli Stati Uniti. A maggio, le posizioni aperte sono salite a 7,769 milioni, massimo da novembre scorso, in controtendenza rispetto alle attese di mercato. A trainare il dato è principalmente il settore della ristorazione e dell’accoglienza. Le uscite volontarie restano sostanzialmente stabili: il quits rate sale di un decimo e si fissa al 2,1%. Stabile anche il numero delle assunzioni, che si mantiene attorno a 5,5 milioni.

Stati Uniti, indice ISM manifattura di giugno.

Dopo quattro mesi consecutivi di calo, l’indice ISM manifatturiero mostra un marginale miglioramento a giugno, pur restando in zona contrazione. L’indicatore sale a 49 punti, due decimi oltre le attese. Si registra un miglioramento delle componenti produzione e spedizioni, mentre peggiorano quelle relative a nuovi ordini e occupazione. Il sondaggio segnala inoltre un aumento della pressione sui prezzi.

Foto di NoName_13

Resta aggiornato

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.
Post precedente

Tasse alle imprese e investimenti: davvero tagliarle aiuta la crescita?

Post successivo

Stati Uniti, report ADP segnala un calo dell'occupazione a giugno

Pubblicità