Il debito globale ha superato la soglia dei 100 trilioni di dollari nel 2024, secondo quanto riportato nel Global Debt Report 2025* dell’OCSE. Questo incremento è accompagnato da un aumento significativo dei costi di servizio del debito, che stanno raggiungendo livelli preoccupanti per governi e aziende a livello mondiale.
Nel 2024, governi e imprese hanno raccolto 25 trilioni di dollari dai mercati, un aumento di 10 trilioni rispetto al periodo pre-pandemico e triplo rispetto al 2007. Le emissioni sovrane nei paesi OCSE sono previste raggiungere un record di 17 trilioni di dollari nel 2025, con il debito pubblico totale stimato a quasi 59 trilioni .
Parallelamente, il debito societario ha raggiunto i 35 trilioni di dollari alla fine del 2024, riprendendo una tendenza di crescita interrotta temporaneamente nel 2022. Tuttavia, gran parte di questo debito è stato utilizzato per operazioni finanziarie come rifinanziamenti e distribuzioni agli azionisti, piuttosto che per investimenti produttivi .
I costi di interesse sul debito hanno raggiunto il 3,3% del PIL nei paesi OCSE nel 2024, superando la spesa aggregata per la difesa. Questo aumento dei costi di servizio del debito solleva preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale, soprattutto considerando che quasi il 45% del debito sovrano e un terzo del debito societario è destinato a scadere entro il 2027 .
Uno dei messaggi chiave del Global Debt Report 2025 è questo: l’attuale livello (e struttura) del debito globale non solo è più alto, ma anche meno orientato al futuro. In particolare, l’OCSE sottolinea un grave squilibrio tra quanto si spende oggi per rifinanziare debiti passati e quanto si investe per affrontare le grandi sfide di domani, come il cambiamento climatico.
L’OCSE fa notare che al ritmo attuale di investimenti pubblici e privati nella transizione energetica, i paesi avanzati non riusciranno a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi prima del 2041. Questo significa più di un decennio di ritardo rispetto ai target originari.
E nei mercati emergenti, la situazione è ancora più complessa: lì il problema non è solo la quantità di investimenti, ma anche la mancanza di strumenti finanziari adeguati (come mercati obbligazionari profondi e accessibili) per attrarre capitali destinati alla transizione verde.
Il report evidenzia che una quota molto ampia del debito emesso oggi viene utilizzata semplicemente per rifinanziare debiti in scadenza o per coprire spese correnti, piuttosto che per investimenti produttivi o trasformativi. Come ricordato in precedenza, circa il 45% del debito sovrano OCSE e un terzo del debito societario scadranno entro il 2027: in altri termini questo significa che gran parte delle risorse future serviranno solo a “pagare il passato”, non a costruire il futuro.
*OECD (2025), Global Debt Report 2025: Financing Growth in a Challenging Debt Market Environment, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/8ee42b13-en.
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