Il pessimismo degli investitori non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Questo, in estrema sintesi, l’avvertimento lanciato da Bank of America nel suo ultimo sondaggio mensile tra i gestori finanziari internazionali. Vediamo assieme qualche dato, interessante anche per capire gli effetti del terremoto dazi sul sentiment dei mercati finanziari.
Il primo numero che balza all’occhio è la percentuale di chi si attende un peggioramento dell’economia globale: ben l’82% degli intervistati, un panel di 164 gestori per un patrimonio complessivo di oltre 380 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti sono al centro di questa visione negativa, con il 42% del campione che ritiene molto probabile una recessione per l’economia statunitense, massimo dal giugno del 2023.
La principale conseguenza di questa visione a tinte scure è un allontanamento dall’azionario, e da quello statunitense in particolare. La posizione netta sull’equity USA è sottopesata per il 36% degli intervistati, un risultato che fa ancora più impressione se confrontato con il 14% di sovrappeso registrato nello scorso mese di febbraio. Si tratta del maggior calo bimensile mai registrato dal sondaggio.
Di fronte a questo quadro disegnato dal sondaggio BofA, con il pessimismo dei gestori ai massimi da oltre 30 anni, c’è un altro dato che balza all’occhio e che fa venire qualche brivido lungo la schiena. Malgrado la visione negativa, infatti, la percentuale di liquidità rimane al 4,8%, oltre un punto di distanza da quel 6% che gli analisi di BofA indicano come il livello coerente con le aspettative economiche. Cosa significa questo? BofA lo riassume in una frase: i gestori sono “bearish” sull’economia ma non lo sono altrettanto sui mercati finanziari. Vuol dire forse che il peggio non è ancora passato? O piuttosto che l’incertezza che aleggia sulla faccenda dazi, con gli effetti che ancora non si sono manifestati sui numeri reali dell’economia, lascia aperto lo spiraglio per una soluzione meno cupa del previsto?
Il punto sembra essere proprio questo. La recessione che gli Stati Uniti si stanno costruendo da soli potrebbe ancora essere evitata. La linea di demarcazione tra luce e buio è sottilissima e al momento i mercati ci stanno ballando sopra.
Foto di Ahmad Ardity