India, banca centrale taglia i tassi di interesse. La banca centrale indiana decide di abbassare i tassi di interesse e con una mossa in linea con le attese del mercato, riduce di 25 punti base il riferimento per le operazioni repo, portandolo al 6,25%. Si tratta della prima riduzione dal maggio del 2020 e del primo movimento da febbraio del 2023. La mossa si è resa necessaria per rispondere al rallentamento della crescita economica e all’incertezza del contesto globale. Le stime di crescita per l’anno fiscale in corso sono del 6,4%, mentre per il prossimo la banca si attende una crescita del 6,7%. L’inflazione è vista al 4,2% entro la fine di quest’anno fiscale, in ulteriore diminuzione nei successivi trimestri.
Germania, produzione industriale negativa a dicembre. Nel mese di dicembre la produzione industriale tedesca è scesa del 2,4% su base mensile, in controtendenza rispetto al mese precedente e ben al di sopra delle attese. Si tratta del peggior dato da luglio scorso, con il settore auto che da solo fa registrare un pesante -10%. Su base annua il calo è del 3,1%, tre decimi peggio del rilevamento precedente. Sempre nel mese di dicembre le esportazioni sono salite del 2,9% su base mensile, terzo mese di crescita consecutivo e miglior dato da aprile scorso. Segni positivi per l’export verso i partner continentali e verso la Cina. Nel 2024 le esportazioni hanno registrato complessivamente un calo dell’1%.
Gran Bretagna, prezzi delle abitazioni a gennaio. Nel mese di gennaio i prezzi delle abitazioni in Gran Bretagna sono tornati a salire su base mensile dopo lo stop di dicembre. L’Halifax House Price Index ha registrato un incremento dello 0,7%. La variazione annua si ferma al +3%, minimo da luglio scorso e secondo mese di rallentamento consecutivo. Per Halifax il 2025 dovrebbe vedere un moderato incremento dei prezzi, spinti da una politica monetaria più benevola, redditi sostenuti e una cronica scarsità di immobili in vendita.
Stati Uniti, occupazione sale meno delle attese a gennaio. Nel mese di gennaio l’economia statunitense ha creato 143 mila nuovi posti di lavoro, in calo rispetto a dicembre e sotto le attese del mercato, fissate a 170 mila. Il tasso di disoccupazione, però, scende di un decimo e si ferma al 4%. Diminuisce il numero di inattivi, con il tasso di partecipazione che sale al 62.6%. I dati di novembre e dicembre sono stati rivisti al rialzo, con un aggiunta complessiva di altri 100 mila posti di lavoro. Sul fronte dei salari si registra un incremento dello 0,5% su base mensile della paga oraria, sopra le attese. Su base annua la variazione tocca il 4,1%, anche in questo caso sopra le attese. Si tratta di numeri che non sembrano indicare un sostanziale peggioramento del mercato del lavoro. Dall’altro lato l’accelerazione della crescita dei salari non sembra spegnere del tutto possibili spinte inflazionistiche. Per la FED il report sembra un ottimo motivo per continuare con l’atteggiamento di attesa.
Canada, occupazione cresce oltre le attese a gennaio. Sesto mese di crescita consecutivo per i nuovi occupati in Canada. A gennaio i nuovi posti di lavoro sono stati 76 mila, ben oltre le attese del mercato. Il tasso di disoccupazione scende al 6,6%, un decimo in meno di dicembre e due in meno delle attese. In calo, invece, la crescita della paga oraria che passa dal +3,8% annuo al 3,7%.
Stati Uniti, sondaggio fiducia consumatori Michigan di febbraio. Secondo mese di calo consecutivo per l’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan. A febbraio l’indicatore scivola a 67,8 punti, minimo da luglio scorso e secondo mese di calo consecutivo. In calo sia la componente relativa alle aspettative, sia quella che monitora la condizione attuale. Il rischio dazi sembra iniziare a farsi sentire, la propensione all’acquisto di beni durevoli cala del 12% e l’aspettativa di inflazione sale al 4,3%, massimo dal novembre del 2023. Un balzo mensile di questa portata dell’aspettativa di inflazione a breve si è verificato solo cinque volte negli ultimi 14 anni. In aumento anche l’inflazione attesa a 5 anni: 3,3%, massimo da giugno 2008.
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