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Stati Uniti, dati positivi per l’inflazione di dicembre

Per l’inflazione negli Stati Uniti un dicembre in linea con le attese, nessuna accelerazione inaspettata e dati positivi dalla componente core. In Gran Bretagna l’inflazione scende a sorpresa, dando fiato ai governativi. Per il PIL della Germania 2024 con il segno meno. Questo e altro nella K Briefing di oggi.

Gran Bretagna, a sorpresa l’inflazione rallenta. Nel mese di dicembre l’inflazione inglese si è fermata al 2,5% su base annua, un decimo in meno delle attese e del rilevamento di novembre. La componente servizi passa dal +5% al +4,4%, minimo dal marzo del 2022. Stabile l’inflazione sui beni alimentari, mentre registrano un rialzo i prezzi relativi ai costi di abitazione e le utilities. Su base mensile la variazione è del 0,3%, meno delle attese ma in accelerazione rispetto al mese precedente. Numeri in calo anche per la componente core: la variazione annua scende al 3,2%, minimo da settembre e due decimi sotto le attese; la variazione mensile si ferma al +0,3%, due decimi sotto le attese ma in accelerazione rispetto a novembre. Sempre a dicembre i prezzi output alla produzione hanno registrato la prima variazione positiva da agosto scorso, con un +0,1% su base annua. Si tratta nel complesso di numeri in linea con le stime di novembre scorso della banca centrale. A questo punto un nuovo taglio dei tassi di interesse sembra vicino.

Indonesia, banca centrale taglia a sorpresa i tassi di interesse. Nella prima riunione del 2025 la banca centrale indonesiana taglia di 25 punti base i tassi di interesse e porta il riferimento al 5,75%. Con l’inflazione sostanzialmente stabile, la banca centrale ha scelto di dare un segnale di supporto all’economia del paese, la cui crescita si è indebolita, e di dare ossigeno alla valuta locale.

Germania, secondo anno di recessione per l’economia. Nel 2024 il PIL tedesco ha registrato una flessione dello 0,2%, in linea con le attese del mercato. Si tratta del secondo anno consecutivo di recessione per quella che era considerata la locomotiva dell’economia europea. Per trovare altri due anni di calo del PIL consecutivi dobbiamo tornare ad inizio secolo (biennio 2002-2003). La Germania paga un forte calo della manifattura (-3%) ed un sostanziale stallo dei consumi privati (+0,3%). Le esportazioni, voce importante tra le componenti del PIL tedesco, sono scese dello 0,8%.

Eurozona, produzione industriale a novembre. Secondo mese di crescita consecutivo per la produzione industriale dell’area Euro. A novembre è +0,2%, un decimo in meno delle attese, grazie al rimbalzo del settore energia e al buon incremento della produzione di beni durevoli di consumo. A livello nazionale, il penultimo mese del 2024 sorride alla Germania (+1,5%), mentre la Spagna registra una frenata (-1,5%). Su base tendenziale rimane il segno meno per il 19° mese consecutivo: -1,9% contro il -1,1% di ottobre.

Stati Uniti, dati positivi per l’inflazione di dicembre. Nel mese di dicembre l’inflazione statunitense è salita al 2,9% su base annua, secondo mese di rialzo consecutivo ma in linea con le attese del mercato. Su base mensile il rialzo è dello 0,4%, contro attese di un +0,3%. La componente core, invece, registra una frenata rispetto al mese precedente e si ferma al +3,2%, un decimo meglio delle attese. Il dato, nel complesso, mostra segnali positivi sul fronte dei prezzi. Il rialzo è spiegato soprattutto dal rialzo su base mensile della componente energia (pesa anche il base effect su base tendenziale) e dal rincaro dei beni alimentari. Per il resto la componente relativa ai costi di abitazione scende ai minimi dal gennaio del 2022. La componente servizi core si ferma al 4,5%, ma ancora molto al di sopra del livello pre-pandemia. In definitiva l’inflazione statunitense rallenta ma a ritmi molto lenti. Ragion per cui è lecito attendersi una pausa da parte della FED nella prossima riunione, visti anche i buoni dati sul fronte del mercato del lavoro.

Foto di Andreas Lischka

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