L’appuntamento con le trimestrali USA del terzo trimestre 2024 sta volgendo al termine e come al solito diamo uno sguardo ai numeri raccolti da Factset per capire com’è andata tra le società dello S&P500.
Quando oramai più del 70% delle società appartenenti alllo S&P500 hanno comunicato i risultati del terzo trimestre 2024, si può dire che il bilancio sulla salute dei profitti aziendali è ancora una volta positivo, anche se i segnali di un rallentamento si fanno vedere, soprattutto in alcuni settori.
Secondo i dati elaborati da Factset il 75% delle società del listino hanno comunicato utili superiori alle attese degli analisti, una percentuale in linea con la media a 5 anni. Mediamente l’EPS è risultato superiore di 5.1 punti percentuali rispetto a quanto stimato, si tratta in questo caso di un numero nettamente inferiore alle medie storiche della statistica ed in calo rispetto al +8.8% registrato nel trimestre precedente. Se i numeri dovessero essere confermati, si tratterebbe comunque del quinto trimestre consecutivo con utili in crescita.
Degli 11 settori che compongono l’indice S&P500, 8 hanno registrato profitti in crescita rispetto allo stesso periodo del 2023. Particolarmente negativi i numeri del settore energia con un calo che supera il 20%; in negativo anche il settore delle materie prime e gli industriali. Tra i più brillanti, invece, troviamo il settore delle telecomunicazioni, della salute e dei consumi discrezionali. L’IT, invece, raccoglie “solo” un +6.4%, meno della metà delle stime al 30 settembre scorso. Sui tecnologici pesano i costi operativi e gli investimenti che ancora non riescono a trasformarsi in profitti, anche in presenza di ricavi in crescita del 12.4% su base annua, più del doppio della media dello S&P500 e miglior percentuale tra tutti i settori del listino.
La valutazione delle società quotate nello S&P500 continua ad essere estremamente elevata. Secondo i calcoli di Factset il P/E ratio atteso a 12 mesi rimane sopra i 20 punti (21.3), sopra la media a 5 e a 10 anni.
Illustrazione di Pete Linforth