Elezioni USA, vittoria Trump spinge il dollaro . La netta vittoria del candidato repubblicano Donald Trump nelle elezioni presidenziali statunitensi spinge il dollaro sui massimi da quattro mesi a questa parte. Wall Street premia l’esito veloce della tornata elettorale, mentre l’Europa soffre sulle possibili implicazioni per l’economia dell’area (dazi in primis).
Germania, gli ordini all’industria in crescita a settembre. Nel mese di settembre gli ordini all’industria tedesca hanno registrato una crescita del 4,2% su base mensile, in controtendenza rispetto ad agosto e ben al di sopra delle attese del mercato, fissate a +1,5%. Il rialzo è frutto di un aumento della domanda di grandi commesse nel settore dei trasporti; in particolare gli ordini di aerei, navi e treni sono saliti del 117%, quelli di auto del 2.9%. Aumenta la domanda estera (+4.4%) soprattutto quella proveniente dai partner dell’area Euro. In crescita anche la domanda interna che registra un +3.6% su base mensile. Al netto delle grandi commesse gli ordini hanno registrato un incremento del 2,2% rispetto ad agosto.
Sondaggi PMI, per l’Eurozona dati finali di ottobre meglio della stima iniziale. Il dato finale di ottobre per quel che riguarda il PMI composite dell’area Euro è stato rivisto al rialzo rispetto alla stima flash. L’indicatore si ferma a 50 punti tondi, in una fase di stagnazione caratterizzata da manifattura in contrazione e servizi in espansione. Confermato il brusco calo della componente occupazione che tocca il minimo dal dicembre del 2020.
Eurozona, prezzi alla produzione ancora in calo. Dopo tre mesi con il segno più, l’indice dei prezzi alla produzione nell’area Euro torna a scendere su base mensile. A ottobre la variazione del PPI è stata di -0,6%, minimo da aprile scorso. Su base tendenziale continua il periodo di deflazione: -3,4% ad ottobre, in accelerazione rispetto al mese precedente ed un decimo in meno rispetto alle attese del mercato.
USA, interessi sui mutui trentennali in risalita. I tassi di interesse sui mutui trentennali negli Stati Uniti continuano a risalire su aspettative di una FED più lenta nel tagliare i tassi sui Fed Funds. L’ultimo rilevamento della Mortgage Bankers Association li fissa in media al 6,81%, seconda settimana di crescita consecutiva e massimo da fine luglio scorso.
Foto di Rebecca Holm