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Cina, altri dati sotto le attese per l’economia

Per l’economia della Cina arrivano altri dati sotto le attese. Ad agosto rallentano produzione industriale, vendite al dettaglio ed investimenti. Nell’Eurozona scende il costo del lavoro (ma la pressione sui salari è ancora elevata). USA, indice Empire State a sopresa torna sopra quota zero. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Cina, altri dati sotto le attese per l’economia. Nel mese di agosto la produzione industriale cinese ha registrato un incremento su base annua del 4.5%, tre decimi sotto le attese e minimo da marzo scorso. Si tratta della quarta lettura in rallentamento consecutiva, con la manifattura che rallenta di un punto percentuale rispetto alla rilevazione precedente. Su base mensile la crescita è stata la più bassa da tre mesi a questa parte. Numeri non propriamente positivi arrivano anche dalle vendite al dettaglio che nel mese di agosto hanno fatto registrare un +2.1% su base annua; quattro decimi sotto le attese del mercato e lettura piatta su base mensile. Rallenta anche la crescita degli investimenti fissi, con un +3.5% su base annua che rappresenta il minimo da inizio anno. Domanda debole e propensione all’investimento che rallenta mentre non sembra dare segni di miglioramento il mercato immobiliare: ad agosto i prezzi delle case sono scesi del 5.3% su base annua, 14° mese consecutivo di calo e peggior risultato dal maggio del 2015.

Eurozona, scende costo del lavoro (ma pressione sui salari rimane ancora alta). Nel secondo trimestre dell’anno il costo del lavoro nell’Eurozona è salito del 4.7% su base annua, tre decimi in meno rispetto a quanto registrato nel trimestre precedente e con le attese che si assestavano su una variazione del 4.3%. Rallenta anche la crescita dei salari ma molto meno delle attese: nel periodo aprile-giugno l’incremento annuo è stato del 4.5%, sette decimi in meno del trimestre precedente ma un punto in più delle attese.

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USA, indice Empire State sale a sorpresa nel mese di settembre. Dopo nove letture consecutive con il segno meno, l’indice dell’attività economica nell’area di New York rimbalza inaspettatamente a quota 11.5 punti, massimo dall’aprile del 2022. Balzo dei nuovi ordini e delle spedizioni con conseguente “prosciugamento” delle scorte. Le buone notizie non smuovono la componente occupazione che continua a rimanere in zona contrazione (anche se a ritmo più moderato), mentre gli alti tassi di interesse ed il clima di incertezza riducono la propensione all’investimento (primo segno meno dal 2020). Stabile la componente prezzi, migliora l’ottimismo delle aziende.

Foto di davidguimaraessilva

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