Come da attese del mercato la Bank of England ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, portando così il riferimento al 5%; decisione a maggioranza (risicata). Negli USA prosegue il raffreddamento del mercato del lavoro. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Cina, peggiora sondaggio PMI manifattura a luglio. Il sondaggio PMI manifattura curato da S&P Global registra una brusca frenata nel mese di luglio. La manifattura cinese torna in zona contrazione dopo 8 mesi a causa di una pesante riduzione dei nuovi ordini (sotto quota 50 per la prima volto dopo 11 mesi di espansione). Domanda debole e revisione dei budget di spesa dei clienti tra le cause principali. Sul fronte dei prezzi ancora segnali deflazionistici: i prezzi di vendita scendono per l’aumento della concorrenza, mentre quelli di input scendono al livello più basso da quattro mesi a questa parte.
Eurozona, disoccupazione sale nel mese di giugno. Dopo due mesi di “sosta” sul minimo storico, il tasso di disoccupazione nell’area euro risale di un decimo e torna al 6.5%. Le attese erano per una conferma del livello precedente. A livello nazionale la Spagna continua a registrare un tasso di disoccupazione a doppia cifra, mentre in Germania la percentuale di disoccupati si ferma al 3.4%.
Bank of England, ecco il primo taglio dei tassi. Come da attese del mercato la banca centrale inglese ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, portando così il riferimento al 5%. Una decisione sofferta, visto che il board si è sostanzialmente spaccato con 5 voti favorevoli al taglio e 4 voti favorevoli al mantenimento del precedente livello. Questi ultimi hanno motivato la loro scelta sostenendo che la discesa del tasso di inflazione era sufficiente a controbilanciare il livello ancora elevato dei prezzi dei servizi e che una mossa troppo prematura rischia di far dissolvere i risultati conquistati sin qui dall’applicazione di una politica monetaria restrittiva. I favorevoli al taglio dei tassi sostengono invece che proseguire con i tassi ai massimi da 16 anni avrebbe continuato ad indebolire il mercato del lavoro e fatto scendere la crescita del paese sotto il proprio potenziale. Delle grandi banche centrali rimane solo la FED a dover effettuare la prima manovra di alleggerimento, dalle parole di Powell sembra che settembre sarà la volta buona.
USA, mercato del lavoro. Tanti numeri interessanti per quel che riguarda il mercato del lavoro USA. Si parte con gli annunci di tagli occupazionali che nel mese di luglio sono stati poco meno di 26 mila, in calo rispetto ai mesi precedenti ma pur sempre il peggior luglio dal 2020. Ad annunciare più tagli sono le imprese del settore tecnologico, seguite da quelle del settore servizi. Sempre in giornata è arrivato anche il dato relativo al costo del lavoro nel secondo trimestre del 2024. L’indice è salito dello 0.9% su base trimestrale, in rallentamento rispetto ad inizio anno e ben al di sotto delle attese del mercato. Sale, invece, la produttività che passa dallo 0.4% al 2.3%, sopra le attese del mercato, grazie ad un aumento del 3.3% della produzione (le ore lavorate sono salite “solo” dell’1%). Infine il consueto appuntamento con i sussidi di disoccupazione. Le nuove richieste toccano il massimo dell’anno a 249 mila, mentre i sussidi continuativi salgono a 1.877 milioni, massimo da inizio novembre 2021. Segnali che il mercato del lavoro continua a raffreddarsi.
USA, ISM manifatturiero di luglio. Quarto mese di calo consecutivo per il sondaggio ISM manifattura. A luglio l’indice scende a quota 46.6 facendo peggio delle attese. Si tratta del quarto mese in zona contrazione consecutivo, 20° mese su 21 sotto la soglia dei 50 punti e peggior risultato dal novembre del 2023. Le componenti produzione e ordini risentono della domanda debole, mentre sul fronte dei prezzi accelerano quelli relativi alle materie prime.
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