Crescita costo del lavoro nel primo trimestre 2024 rivista al rialzo per l’Eurozona. I salari registrano il maggior incremento da fine 2022; numeri particolarmente alti in Germania. Dalla Cina dati macro in chiaroscuro. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Cina, dati in chiaroscuro per l’economia a maggio. La produzione industriale cinese è cresciuta del 5.6% du base annua nel mese di maggio, in calo rispetto al mese precedente e quattro decimo sotto le attese del mercato. A frenare l’output sono state la manifattura ed il settore delle utilities; in crescita, invece, il settore estrattivo. Dei 41 settori industriali considerati, 33 hanno registrato un output in crescita rispetto a 12 mesi prima. Da inizio anno la produzione industriale è cresciuta del 6.2%. Numeri positivi sul fronte della domanda interna. Le vendite al dettaglio sono salite a maggio del 3.7% su base annua, sette decimi meglio delle attese e quasi un punto e mezzo in più rispetto al mese precedente. Si tratta della prima riaccelerazione dopo quattro mesi di frenata consecutivi; massimo dal febbraio scorso. Su base mensile la variazione è stata del +0.51%, massimo incremento dall’ottobre dello scorso anno.
Eurozona, costo del lavoro rivisto al rialzo per il primo trimestre 2024. La crescita del costo del lavoro nel primo trimestre 2024 nell’Eurozona è stata più alta della stima iniziale. L’indice sale del 5.1% su base annua rispetto al +4.9% della stima preliminare. I salari sono saliti del 5.3% rispetto al primo trimestre 2023, un incremento che rappresenta il massimo dalla fine del 2022. Tra i paesi del blocco si registrano incrementi significativi in Germania (+6.3%) e Spagna (+4.5%). Si tratta di numeri che potrebbero, se confermati nel secondo trimestre, indurre la BCE ad una lunga pausa prima di intervenire nuovamente sui tassi di interesse.
USA, indice Empire State di giugno. Settimo mese consecutivo in zona contrazione per l’indice dell’attività economica nell’area di New York. L’Empire State Index migliora rispetto a maggio ma si ferma a -6 punti; meglio delle attese. Deboli le componenti relative a produzione e ordini, mentre continua il periodo di difficoltà per quel che riguarda l’occupazione. La nota positiva arriva dal fronte dei prezzi: in calo la pressione sia su quelli di input, sia su quelli di vendita. Il morale degli operatori, infine, continua ad essere buono su aspettative di miglioramento della situazione economica nei prossimi mesi.
Foto di Hans