Eurozona, PIL quarto trimestre batte attese e chiude in crescita

Il PIL dell’Eurozona nel quarto trimestre 2022 è cresciuto dello 0.2% su base congiunturale, meglio delle attese. Ma la situazione rimane delicata, come dimostrano le vendite al dettaglio in Germania ed il rialzo dell’inflazione in Francia. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Australia, vendite al dettaglio in picchiata a dicembre. La stima preliminare delle vendite al dettaglio di dicembre in Australia registra una variazione del -3.9% rispetto al mese precedente, primo segno meno dopo 11 mesi di crescita consecutiva con le sole vendite di beni alimentari a far segnare un incremento rispetto al mese di novembre. Il calo è diffuso, con la maggioranza degli stati che registra flessioni superiori al 3%.

Cina, settore privato torna in espansione a gennaio. Nel mese di gennaio il settore privato cinese è tornato in zona espansione dopo due mesi di contrazione. Questo quanto riporta l’ultimo sondaggio PMI curato dall’istituto nazionale di statistica. Il PMI composite passa da 42.6 a 52.9, la lettura più alta dal giugno scorso. Sia la manifattura che i servizi toccano il massimo da sette mesi a questa parte e ritornano sopra l’asticella dei 50 punti. Dall’NBS arrivano segnali misti. Da un lato il sondaggio mostra l’entrata dell’economia cinese in una nuova fase di normalizzazione dopo le restrizioni anti covid. Dall’altra la domanda rimane debole e la ripresa dell’economia ancora fragile.

Eurozona, PIL quarto trimestre batte attese e chiude in crescita. Il PIL dell’Eurozona è cresciuto dello 0.1% su base congiunturale nell’ultimo trimestre del 2022. Un dato che batte le attese di contrazione (-0.1%) e torna ad alimentare le speranze che l’economia del blocco possa evitare la recessione. Il dato però oscilla in equilibrio su un filo sottilissimo. Il risultato del 4° trimestre 2022 è il peggiore dal periodo gennaio-marzo del 2021 con Francia e Spagna in crescita frazionale ed Italia e Germania con il segno meno. Su base tendenziale la crescita cala all’1.9%, meglio delle attese ma al ritmo più basso da inizio 2021. Il 2022 nel suo complesso si è chiuso con un aumento del PIL pari al 3.5%.

Francia, inflazione in rialzo a gennaio. Dopo quello spagnolo anche il dato sull’inflazione francese riaccende le preoccupazioni sull’andamento dei prezzi. L’inflazione in Francia a gennaio è stimata al 6%, un decimo in più di dicembre scorso anche se sotto alle attese del mercato (+6.1%). Il dato armonizzato rivede quota 7%, in linea con le attese. Anche sul fronte dei prezzi alla produzione i numeri tornato a salire. Su base mensile l’indice PPI sale dell’1.4% rispetto a dicembre, secondo mese di rialzo consecutivo.

Germania, vendite al dettaglio in forte frenata a dicembre. Nel mese di dicembre scorso le vendite al dettaglio in Germania sono scese del 5.8% rispetto al mese precedente. Si tratta della peggior variazione mensile dal luglio del 2021. A scendere in maniera significativa sono le vendite di beni alimentari (-4.6%), mentre le vendite di beni non alimentari è salita del 2%, con spunti interessati dal settore dell’abbigliamento. A fine 2022 il volume delle vendite al dettaglio è sceso in 12 mesi dello 0.6%, ed è più basso del livello di fine 2019 dell’1.9%.

USA, costo del lavoro nel quarto trimestre 2022. Nell’ultimo trimestre del 2022 l’indice del costo del lavoro negli USA è cresciuto dell’1% rispetto al periodo precedente, in rallentamento per il terzo trimestre consecutivo ed un decimo sotto alle attese del mercato. La componente salario è cresciuta dell’1%, mentre i benefit dello 0.8%. Su base annua la variazione è del 5.1%, un decimo in più rispetto al periodo precedente. Tenendo conto dell’inflazione, però, il potere d’acquisto dei salari statunitensi è sceso del 3.1% in un anno.

USA, prezzi delle abitazioni nel mese di dicembre. Nel mese di dicembre l’indice Case-Shiller dei prezzi delle abitazioni negli USA è sceso per il quinto mese consecutivo. L’indice cede lo 0.8% rispetto a novembre, portando la variazione annua al 6.8%, il valore più basso dal settembre del 2020. Il trend è piuttosto chiaro: la domanda si fa più debole ed i prezzi continuano a calare.

USA, fiducia consumatori a gennaio. L’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato da CB scende nel mese di gennaio a 107.1 punti dai 109 del mese precedente. La percezione della situazione attuale migliora rispetto a dicembre, mentre cala leggermente la componente relativa alle aspettative. Quest’ultima, tuttavia, rimane sopra la soglia degli 80 punti, livello che storicamente si associa all’arrivo di una fase recessiva nei sucessivi 12 mesi.

Foto di Simon

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