Cina, settore servizi in sofferenza a settembre

In un lunedì senza dati macro di rilievo resta in primo piano il dato in sofferenza del settore servizi in Cina. Il sondaggio PMI Caixin torna sotto quota 50 per la prima volta dal maggio scorso. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Cina, settore servizi in sofferenza a settembre... Nel mese di settembre il settore servizi cinese è tornato in zona contrazione, conseguenza anche del ritorno di focolai di covid nel paese. Il PMI Caixin si ferma a quota 49.3, prima volta sotto quota cinquanta dal maggio scorso. Calano per la prima volta dopo quattro mesi i nuovi ordini, mentre la componente occupazione continua a soffrire e tocca il nono mese consecutivo in zona contrazione. Il morale degli operatori scende ulteriormente e tocca il minimo a sei mesi. La preoccupazione principale rimane una: fino a quando l’economia dovrà scontare focolai di covid e conseguenti chiusure delle attività?

…e tutto il settore privato va in zona contrazione. Il PMI composite elaborato da Caixin registra per il settore privato cinese un ritorno in zona contrazione dopo tre mesi di crescita. Un contributo negativo arriva sia dalla manifattura che, come abbiamo appena visto, dal settore dei servizi. Particolarmente negativa la situazione per quel che riguarda l’occupazione, con il componente che la monitora che registra la peggior variazione negativa dal febbraio del 2021. Sul fronte dei prezzi si segnala un leggero aumento della pressione su quelli di input, ma il trend generale rimane sotto controllo.

Australia, segnali di debolezza dal settore dei servizi. Il sondaggio dell’Australian Industry Group sul settore servizi mostra segni di rallentamento per il mese di settembre. L’indice scende a quota 48 dal 53 di agosto, prima volta sotto quota 50 dopo tre mesi di crescita consecutivi. Scendono sia i nuovi ordini che le vendite, segnali di una domanda indebolita dall’inflazione e dal rialzo dei tassi di interesse. Rallenta la crescita dell’occupazione ed il tasso di utilizzo della capacità produttiva tocca i minimi dal novembre del 2021. Ancora in deciso rialzo la componente relativa ai prezzi, anche se il trasferimento dei costi al compratore finale sembra rallentare.

Foto di Ulrich Dregler

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