In Germania nel mese di agosto si registra un nuovo calo del surplus della bilancia commerciale che tocca i minimi dal 1992, con importazioni che crescono su spinta inflazione ed esportazioni più deboli. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.
Corea del Sud, inflazione sostenuta anche a settembre. L’inflazione in Corea del Sud torna a crescere su base mensile a settembre. La variazione rispetto ad agosto è del +0.3%. Su base annua l’inflazione si ferma al 5.6%, un decimo in meno rispetto al mese precedente ed alle attese del mercato.
Germania, surplus della bilancia commerciale ai minimi dal 1992. Nel mese di agosto la bilancia commerciale tedesca registra il surplus più basso dal 1992, “appena” 600 milioni di euro contro gli oltre 11 miliardi di euro dello stesso mese del 2021. Le esportazioni sono salite su base annua del 21.2%, mentre le importazioni (trainate dall’effetto inflazione) sono aumentate del 35.7%. Su base mensile le esportazioni rispetto a luglio sono scese dello 0.8% (male l’intra UE, bene quelle verso gli USA), mentre le importazioni sono salite del 3.4% (+5.3% dagli USA).
Sondaggio PMI, letture finali del mese di settembre. Settore privato in contrazione per l’Eurozona e la Gran Bretagna. Le letture finali del sondaggio PMI di settembre confermano il momento di difficoltà dell’economia mondiale, tra inflazione e tassi di interesse in rialzo. Rimane sopra l’asticella dei 50 punti l’Australia, il cui PMI composite migliora di un decimo rispetto alla lettura flash (50.9). In miglioramento anche il settore privato giapponese, qui il PMI composite sale a 51, miglior dato da giugno ed un decimo sopra la stima flash (corre l’occupazione, 20° mese consecutivo di zona espansione). Male, come anticipato, Eurozona e Gran Bretagna. Per l’area Euro il composite scivola a 48.1, un decimo peggio della stima flash. Tra le grandi economie si salva solo la Francia (51.2), mentre peggiora rispetto alla stima iniziale l’Italia (quasi due punti in meno a 47.6) e la Germania (45.7, due decimi in meno della stima flash). Per la Gran Bretagna lettura finale del composite rivista al rialzo (49.1 da 48.4) ma zona contrazione confermata per il secondo mese consecutivo. Infine, il PMI degli USA è stato rivisto al rialzo, con la lettura finale del composite confermata sotto quota 50 ma meno pesante di quanto stimato in precedenza (49.5 da 49.3).
USA, mercato del lavoro. Report ADP oltre le attese. Il report ADP del mese di settembre registra un aumento delle buste paga statunitensi di 203 mila unità, un valore leggermente superiore rispetto alle attese ed in aumento di 23 mila unità rispetto ad agosto. Il report anticipa l’uscita dei dati ufficiali, attesi per venerdì prossimo. Gli analisti si attendono che l’economia USA abbia creato lo scorso mese 250mila nuovi posti di lavoro. Segnali di raffreddamento del mercato del lavoro ancora lontani, quindi.
USA, bilancia commerciale nel mese di agosto. Nel mese di agosto la bilancia commerciale statunitense riduce ulteriormente il proprio deficit, toccando il minimo dal maggio dello scorso anno. Diminuiscono sia le importazioni che le esportazioni, ma le prime ad un ritmo più sostenuto. Un segnale che potrebbe indicare un primo indebolimento della domanda interna. Per ora a rallentare sono gli acquisti di carburanti, petrolio, semiconduttori e computers, mentre cresce la voce relativa ai viaggi ed alle auto.
USA, ISM non manifatturiero di settembre. Il settore servizi statunitense continua a rimanere in zona espansione. Nel mese di settembre l’ISM non manifatturiero si ferma a quota 56.7, due decimi in meno di agosto ma sette in più delle attese del mercato. Leggera frenata per le componenti produzione e nuovi ordini, mentre continua ad accelerare quella relativa all’occupazione (dato importante anche in chiave FED). Per quel che riguarda i prezzi, infine, il sondaggio registra un allentamento della pressione, con la componente che passa da 71.5 a 68.7, valori comunque molto elevati.
Foto di gerd bastin
