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Germania, inflazione a quota 10% nel mese di settembre

L’inflazione in Germania tocca quota 10% nel mese di settembre, mentre l’Economic Sentiment per la zona Euro rivede i minimi dal novembre del 2020. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Eurozona, economic sentiment indicator ai minimi da fine 2020. L’Economic Sentiment Indicator di settembre scivola a quota 93.7, il minimo dal novembre del 2020, peggio delle attese del mercato. Il morale peggiora per tutti gli operatori economici sotto la spinta di inflazione e politica monetaria restrittiva. Proprio sul fronte dei prezzi c’è da segnalare il ritorno alla crescita delle aspettative di inflazione e delle aspettative sui prezzi di vendita da parte delle imprese. A livello nazionale le variazioni negative più pesanti si registrano in Germania, Olanda, Italia e Francia.

Germania, inflazione a quota 10% nel mese di settembre. La stima preliminare dell’inflazione tedesca di settembre tocca il nuovo record dal 1951 ad oggi e raggiunge quota 10% su base annua (10.9% nella versione armonizzata). Si tratta di un dato che supera di ben sei decimi le attese del mercato e che mostra come la dinamica dei prezzi non abbia al momento alcun accenno di rallentamento. Salgono soprattutto la componente energia e alimentare, ma anche i servizi vedono i loro prezzi crescere con percentuali vicine al 4% annuo. Su base mensile la variazione è stata dell’1.9%, il maggior incremento dal marzo scorso, effetto in larga parte delle ulteriori problematiche sul gas emerse a fine estate.

Spagna, inflazione in rallentamento a settembre. A sorpresa l’inflazione spagnola registra un rallentamento per il mese di settembre. Su base annua la variazione dei prezzi al consumo si ferma al 9%, secondo mese di calo consecutivo ed un punto abbondante in meno rispetto alle attese. Su base mensile il calo è dello 0.6%, effetto del taglio governativo sul costo dei biglietti del trasporto pubblico e sulla diminuzione dei prezzi dell’energia.

USA, mercato del lavoro. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli USA tornano sotto quota 200 mila per la prima volta dalla primavera scorsa. La scorsa settimana sono state 193mila, oltre 15mila in meno rispetto alla settimana precedente. La media a quattro settimane scende ancora e si ferma a 207mila. Seconda settimana di calo consecutiva anche per i sussidi continuativi, ora a 1,347 milioni, minimo da metà luglio scorso.

USA, dato finale del PIL secondo trimestre. Nessuna sorpresa dalla terza lettura del PIL USA nel secondo trimestre 2022. La variazione annualizzata si ferma a -0.6% con una revisione al rialzo dei consumi privati annullata da una revisione al ribasso delle esportazioni. Rivisti al rialzo, invece, gli indici PCE price: il core sale al 5.6% contro la stima precedente del +4.4%, 4 decimi in più rispetto al primo trimestre.

Foto di Mabel Amber

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