Germania, indice Ifo (fiducia imprese) scende ai minimi da inizio pandemia

In Germania l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese scende ancora nel mese di settembre e tocca i minimi da inizio pandemia. In Giappone, a settembre, il settore privato torna in zona espansione. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Giappone, settore privato torna in zona espansione. La stima flash del sondaggio PMI giapponese di settembre vede un ritorno all’espansione per il settore privato nipponico. Grazie al rimbalzo del settore servizi il PMI composito risale a quota 50.9 dal 49.4 del mese precedente; miglior lettura da tre mesi a questa parte. La manifattura rimane sopra zona 50 punti, ma registra la minor crescita dal gennaio del 2021, in gran parte a causa dei prezzi delle materie prime, della domanda debole ed anche delle condizioni meteo. Infine, calo significativo del morale degli operatori: la fiducia delle imprese scende ai minimi da 13 mesi a questa parte.

Germania, indice Ifo (fiducia imprese) scende ai minimi da inizio pandemia. Nel mese di settembre ulteriore scivolone per l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche. L’indicatore si ferma a quota 84.3, vale a dire al minimo da maggio del 2020 (ossia all’inizio della pandemia di covid). A calare vistosamente sono soprattutto le aspettative per i prossimi mesi, con il settore retail che presenta la peggior lettura. Il pessimismo aumenta un po’ per tutti i settori e diventa marcato per il settore dell’energia (le motivazioni sono piuttosto evidenti).

Brasile, fiducia dei consumatori nel mese di settembre. In Brasile la fiducia dei consumatori continua a migliorare. Nel mese di settembre si registra la quarta lettura al rialzo consecutiva, con l’indice che tocca il massimo dal gennaio del 2020 a quota 89. Migliorano sia le aspettative per i prossimi mesi, sia la percezione della situazione attuale.

USA, indici CFNAI e Dallas. L’indice sulla condizione dell’attività economica nell’area di Chicago continua ad indicare una fase espansiva per l’economia. Il CFNAI di agosto si ferma a zero ma la media a tre mesi risale a +0.01 dal -0.08 di luglio. Da segnalare in particolare il contributo positivo dei consumi personali, segnale che indica una domanda interna ancora resistente agli attacchi dell’inflazione. A cedere sono invece gli indicatori relativi alla produzione, che risente della congiuntura internazionale e delle difficoltà sul fronte dei costi. Lettura in calo anche il Dallas Fed Manufacturing Index. Qui la lettura è duplice: da un lato i livelli di produzione continuano a segnalare espansione, ma la domanda – descritta dai nuovi ordini – continua ad indebolirsi.

Foto di Pexels

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