Nel mese di aprile l’indice dei prezzi PCE negli USA, attentamente monitorato dalla FED, rallenta il ritmo di crescita per la prima volta nel 2022. Intanto i consumi continuano a reggere, mentre i redditi, se si considera l’effetto inflazione, rimangono al palo ed il tasso di risparmio scivola ai minimi da 14 anni a questa parte. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Cina, profitti aziendali rallentano ad aprile. Nel periodo gennaio-aprile i profitti aziendali in Cina sono cresciuti del 3.5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in netto calo rispetto al +8.5% della precedente rilevazione. A crescere sono i profitti delle aziende a partecipazione statale, mentre quelli delle aziende a capitale privato registrano una flessione dello 0.6%. Se si considera solo il mese di aprile, la variazione annua è negativa: -8.5%, al livello più basso da due anni a questa parte.
Australia, vendite al dettaglio in aprile. Quarto mese di crescita consecutivo, ma anche secondo rilevamento in calo consecutivo per le vendite al dettaglio in Australia. Ad aprile la variazione è stata del +0.9% su base mensile, 7 decimi in meno rispetto a marzo.
USA, consumi e redditi personali in Aprile. Nel mese di aprile i consumi hanno continuato a crescere malgrado l’inflazione. La variazione mensile è stata dello 0.9%, due decimi meglio delle attese e 5 in meno rispetto alla rilevazione di marzo (rivista al rialzo). Crescita diffusa in tutti i settori, gli unici a scendere sono stati i consumi collegati all’energia. Sul fronte dei redditi, nel mese di aprile, la variazione è stata dello 0.4% su base mensile, un decimo in meno delle attese. Qui è interessante notare che se si tiene conto dell’effetto inflazione del mese di aprile la crescita è sostanzialmente azzerata. Per matenere i livelli di consumo i cittadini statunitensi cominciano a sfruttare i risparmi. Il tasso di risparmio è sceso al 4.4%, il livello più basso da 14 anni a questa parte.
USA, indice prezzi PCE di aprile in rallentamento. Leggero rallentamento per l’indice dei prezzi PCE in aprile. La variazione annua scende al 6.3% dal 6.6% di marzo, quella mensile si ferma al +0.2% contro il +0.9% di marzo. E’ in larga parte l’effetto raffreddamento dei prezzi dell’energia occorso tra marzo ed aprile. Se si guarda il dato core la situazione rimane sostanzialmente stabile: +0.3% su base mensile (invariato) e +4.9% su base annua (tre decimi in meno di marzo). Si rimane comunque su valori che sono ben al di sopra di quel 2% posto come riferimento dalla FED.
USA, indice fiducia Michigan finale di maggio. L’indice di fiducia dei consumatori USA elaborato dall’università del Michigan è stato rivisto al ribasso nella sua lettura finale di maggio. L’indicatore scende a 58.4, sette decimi in meno della stima preliminare, livello più basso dall’agosto del 2011. A preoccupare gli intervistati soprattutto le difficoltà ad acquistare immobili e beni durevoli, mentre sembrano stabilizzarsi le aspettative di inflazione, quella a breve è stata rivista al 5.3% (un decimo meno della stima iniziale) e quella a 5 anni rimane invariata al 3%.
Foto di Igor Ovsyannykov