Focus USA, consumi e occupazione alla vigilia del Thanksgiving

Complice il weekend lungo del Thanksgiving la giornata è un concentrato di dati macro dagli USA, con un focus su consumi ed occupazione. Il segnale complessivo è di un’economia che prova a ripartire ma fatica. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Francia, mercato del lavoro a ottobre. Nel mese di ottobre 2020 il numero di francesi registrati come disoccupati è sceso per l’ottavo mese consecutivo; 56 mila unità in meno a quota 3.55 milioni, quasi un milione in meno rispetto al mese orribile di aprile scorso. Si tratta comunque di valori ancora molto superiori al periodo pre-pandemia, circa 300 mila disoccupati in più rispetto a gennaio scorso. Nella fascia di età tra i 25 ed i 49 anni ci sono oltre due milioni di disoccupati.

Focus USA, consumi e occupazione alla vigilia del Thanksgiving. Infornata di dati dagli Stati Uniti oggi. Con la settimana accorciata dal Thanksgiving arrivano l’ultima rilevazione dei jobless claims oltre ai dati su redditi e consumi e la nuova lettura dell’indice Michigan. Andiamo per ordine.

Le richieste di sussidi di disoccupazione sono cresciute anche la scorsa settimana e per la seconda ottava consecutiva. 778 mila, peggior dato da metà ottobre; circa 30 mila richieste in più di quindici giorni fa. Pesano le nuove restrizioni anti covid-19 che significano – anche – nuove chiusure di attività. Sul fronte del Pandemic Unemployment Assistance scheme le richieste sono state 312 mila, 8 mila in meno rispetto alla settimana precedente. La media dei jobless claims a 4 settimane rimane attorno ai 740 mila. Lieve ribasso dei sussidi continuativi che però rimangono ancora sopra la soglia dei 6 milioni.

Altri dati macro ci dicono che la ripresa dell’economia americana c’è ma è rallentata rispetto a qualche mese fa. Gli ordinativi di beni durevoli sono saliti dell’1.3% in ottobre, secondo dato più basso dall’aprile scorso e 8 decimali sotto la variazione di settembre. Dedotta la componente difesa, e fatto zero il contributo del settore trasporti, la variazione si riduce ad un +0.2%, oltre 3 punti in meno rispetto a settembre. L’indicatore degli investimenti privati (ordini di beni capitali esclusi difesa e aerei) sale dello 0.7%, in ribasso rispetto al 1.9% di settembre. Si tratta comunque di letture sopra le attese del mercato che si attendeva una frenata ancor più accentuata.

Continua a crescere la spesa delle famiglie americane ma anche in questo caso il ritmo è sempre meno sostenuto. Ad ottobre le spese personali sono aumentate dello 0.5%, un decimale sopra le attese, ma ben 7 decimi sotto l’incremento di settembre. Si tratta del peggior dato da aprile scorso e, per quanto riguarda la componente servizi, spicca il primato dalle spese per la salute (ospedali in primis). L’inflazione PCE ( la più monitorata dalla FED) rimane invariata su base mensile e all’1.2% su base annua. Numeri non esaltanti quindi, accompagnati da quello sul reddito personale percepito che mostra una flessione su base mensile dello 0.7%, molto peggio delle attese (+0.1%) e oltre un punto sotto alla rilevazione di settembre. Un dato influenzato in maniera sensibile dalla riduzione massiccia di aiuti pubblici.

Le dinamiche di reddito e spesa si riflettono anche sull’indice elaborato dall’università del Michigan e relativo alla fiducia dei consumatori. L’ultima lettura di novembre conferma la frenata rispetto al mese di ottobre ed abbassa il valore precedentemente stimato di un decimale. Il 76.9 diventa così il peggior dato da agosto scorso, complice una forte discesa delle aspettative per i prossimi mesi (un mix dovuto alla recrudescenza dei contagi da covid-19 ed alle incertezze politiche).

Ultima nota per il mercato immobiliare, con le vendite di nuove abitazioni arretrato dello 0.3% su base mensile, ma su volumi molto alti: 999 mila unità contro le 970 mila attese.

Foto di Angelique Johnson

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