Giornata macro dominata dagli indicatori di fiducia. In Europa la fiducia delle imprese tedesche e francesi flette a novembre; negli USA i consumatori si mostrano più cauti. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Germania, indice IFO scende meno delle attese a novembre. Nel pieno della seconda ondata di contagi in Europa cala, ma meno di quanto ci si attendesse, la fiducia delle imprese tedesche a novembre. L’Indice IFO scende a 90.7 da 91.5 di ottobre, 6 decimali meglio delle attese. Scendono entrambe le componenti dell’indice, la percezione della condizione attuale peggiora meno delle attese (90 da 90.4), mentre sono le aspettative sui prossimi mesi a far registrare il calo più significativo, oltre le attese (91.5 da 94.7, attesa a 93.5). Sempre oggi è stata comunicata la nuova stima del PIL 3° trimestre, un dato rivisto al rialzo a +8.5% su base trimestrale (3 decimali in più rispetto alla prima lettura), mentre il tendenziale si assesta a -3.9% (prima stima era -4.1%).
Francia, fiducia imprese frena anche a novembre. L’indice che misura la fiducia delle imprese francesi cala anche in novembre e per il secondo mese consecutivo. Dal 94 di ottobre si passa al 92 di novembre, peggior dato da 4 mesi a questa parte ed ancora ampiamente sotto i livelli pre-pandemia. Se la componente ordinativi rimane sui livelli di ottobre (molto bassa), a peggiorare in maniera sensibile è la componente produzione che passa da -12 a -39. Pesa il nuovo lockdown nazionale; le restrizioni mantengono fiacco anche il mercato del lavoro, con la componente occupazione che rimane con il segno meno.
Gran Bretagna, novembre negativo per vendite al dettaglio. Il CBI distributive trades survey’s presenta anche a novembre il segno meno, ad indicare una maggioranza di intervistati che ha visto calare il volume delle vendite nelle proprie attività. Il dato non è quantitativamente molto dissimile da quello di ottobre (-25 contro -23), ma ci dice alcune cose interessanti. Innanzitutto l’aumento delle vendite a distanza in concomitanza con le nuove restrizioni sociali; il permanere di un quadro ribassista per quel che riguarda l’andamento dell’occupazione; infine un ottimismo un po’ meno pronunciato da parte delle aziende per il mese di dicembre.
Brasile, inflazione sale a metà novembre. La lettura di metà mese del livello dei prezzi al consumo brasiliani segna un rialzo superiore rispetto alle attese. Su base tendenziale l’inflazione sale al 4.22% dal 3.52% precedente, su base mensile il rialzo è dello 0.81% (0.94% in ottobre).
USA, fiducia consumatori a novembre. Cala la fiducia dei consumatori americani a novembre. L’indice che la misura scende a 96.1 da 101.4, una lettura che va peggio delle attese, fissate a 98. Il dato diffuso dal Conference Board risente dell’andamento della pandemia e dell’incertezza sui tempi e sull’entità del nuovo stimolo fiscale. Vedremo domani il dato sulla spesa per consumi se confermerà questo quadro.
USA, mercato immobiliare. Prezzi case in salita per l’8° mese consecutivo negli USA. Il balzo di settembre, +6.6% annuo, è il maggior rialzo dall’aprile del 2018. Il mercato immobiliare statunitense continua ad essere robusto.
Foto di Fabio Ribaudo