Nel primo giorno della settimana pochi dati macro ma significativi. In Uk, a giugno, gli ordini all’industria rimangono ancora molto deboli. Taiwan tocca il peggior tasso di disoccupazione dal 2013. Scendono le vendite di case esistenti negli USA. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Taiwan, disoccupazione ed esportazioni. E’ uno dei paesi che meglio si è comportato nella gestione della crisi scatenata dalla pandemia, ma gli effetti economici si fanno sentire anche per l’ex isola di Formosa. A partire dagli ordini verso l’estero che faticano a riprendere ritmo. Dopo il +2.3% di Aprile, la variazione di maggio è stata di appena lo 0.4%, molto al di sotto della attese del mercato (+1.1%). A tenere a galla il flusso di beni verso l’estero sono i prodotti tecnologici, con gli USA ad incrementare gli ordini dell’8.6%, mentre scende di quasi la stessa percentuale la domanda giapponese. Il tasso di disoccupazione, secondo dato di giornata, è salito a maggio al 4.16%, poco sopra il 4.1% registrato in aprile ed a livelli che non si vedevano dal 2013. Male anche il tasso di partecipazione che scende al 59.18%, ai livelli di giugno 2019 (allora era la “guerra” sino-americana a farla da padrona).
Uk, ordini all’industria ancora molto deboli in giugno. Ancora difficoltà per l’economia britannica, la ripresa continua a manifestarsi lentamente ed il dato sugli ordinativi di giugno sembra confermarlo. Il Confederation of British Industry’s total order book balance passa dal -63 di maggio ad un modesto -58 che rappresenta comunque la peggior lettura dal luglio del 2009. Ed analizzando i componenti si capisce quanto la situazione sia ancora molto delicata. Cala il volume di produzione trimestrale (-57, record negativo assoluto), calano gli ordinativi dall’estero e si assottigliano le scorte di prodotti finiti. Sul fronte dei prezzi, l’indice CB segna ancora diminuzione ma ad un ritmo più blando rispetto ai mesi precedenti.
Fiducia consumatori Eurozona. A giugno lieve miglioramento. La stima flash di giugno segnala un leggero miglioramento della fiducia dei consumatori che passa da -18 a -14.7, leggermente meglio delle attese.
USA, vendita case esistenti. La vendita di case esistenti scende in maggio di oltre 9 punti percentuali, 3° mese di calo consecutivo e raggiunti i livelli del 2010. Su base annua il calo tocca il 26% e si tratta nel maggior declino dal 1992.
USA, Chicago Fed di maggio in risalita. L’indice dell’attività economica della zona di Chicago torna sopra quota zero a maggio. Dopo il -17.89 del mese precedente, l’indicatore si porta a 2.6 (record storico). Analizzando la media trimestrale, però, il valore rimane sotto zero (-6.65). Il miglioramento di tutte le componenti (effetto della ripresa dell’attività economica) non allontana per ora i pericoli di una recessione di non brevissimo periodo.
Foto di fancycrave1