I tanti costi del covid-19 sull’istruzione

La pandemia di covid-19, con il lockdown prima e le conseguenze economiche poi, minaccia anche il settore dell’istruzione, con effetti negativi per l’economia, anche nel lungo periodo.

Ieri lo Svimez, attraverso una nota curata da Luca Bianchi e Gaetano Vecchione, ha posto l’attenzione sul rischio che i danni economici della pandemia generino un calo di iscrizioni al prossimi anno accademico delle università italiane. Analizzando quanto successo nelle precedenti crisi economiche (nel 2008-2009 in particolare), dice Svimez, sarebbero almeno 10mila i ragazzi costretti a rinunciare all’iscrizione universitaria, con il problema più accentuato nelle regioni del centro sud. Una conseguenza da non sottovalutare, considerando poi la non già brillante situazione dell’Italia in termini di percentuale di laureati rispetto alle altre nazioni europee.

L’intero settore dell’istruzione è sotto pressione e l’abbandono scolastico dovuto alle conseguenze economiche del covid-19 è solo una parte del problema. Nel Regno Unito si sta animando il dibattito sull’opportunità di riaprire le scuole il prima possibile ed uno studio condotto dall’Institute of Economc Affairs prova a mettere in luce i danni, di breve e di lungo periodo, che una prolungata chiusura degli istituti scolastici può provocare all’economia britannica.

Nel lungo periodo, ricorda Julian Jessop, occorre considerare la sospensione scolastica dal punti di vista del rapporto tra istruzione ricevuta e produttività dei futuri lavoratori.

Secondo alcuni calcoli, ipotizzando una stretta relazione tra anni di istruzione ricevuta e la potenziale capacità di guadagni futuri, la chiusura per lockdown di 3 mesi potrebbe costare ai bambini ed ai ragazzi britannici coinvolti fino a due punti percentuali in meno di reddito futuro.

Anche valutando il rapporto tra costi e benefici del settore dell’istruzione, ricorda l’IEA, le conseguenze della chiusura scolastica sembrano essere piuttosto importanti. Uno studio diretto dal professor Richard Layard ha provato a fare qualche calcolo. Il Regno Unito spende mediamente 7 miliardi di sterline al mese nel settore dell’istruzione. Il beneficio in termini di welfare che deriva da questa spesa è sostanzialmente il doppio. Con un lockdown di tre mesi, spiega lo studio, la perdita di welfare potenziale raggiunge i 21 miliardi di sterline.

Questi sono i possibili danni economici di lungo periodo, ma occorre considerare tutta una serie di conseguenze, psicologiche e sociali, apparentemente non legate all’economia ma che, in un orizzonte temporale più lungo, possono incidere sul welfare e sulla capacità di produrre di un paese.

Foto di Wokandapix

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