La settimana finisce con protagonisti gli USA ed il loro mercato del lavoro con sopresa. A maggio, infatti, l’economia americana recupera 2,5 milioni di posti di lavoro persi nei mesi precedenti. Aprile mese nero per gli ordinativi all’industria tedesca. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
UK, fiducia consumatori sui minimi a maggio. Il morale dei consumatori inglesi a maggio si è ulteriormente abbassato. Il dato definitivo si fissa sul record dal 2009 ad oggi: -36. Peggio di aprile (-33) e rivisto al ribasso rispetto alle stime di inizio mese (-34). Il sondaggio mostra quanto la lunga fase epidemica e di lockdown stia fiaccando la propensione al consumi dei britannici. La componente outlook, tuttavia, migliora per il secondo mese consecutivo, pur rimanendo ben al di sotto del valore medio.
Sempre dalla Gran Bretagna arriva la conferma della frenata dei prezzi degli immobili. L’Halifax house price index segna il quarto declino mensile consecutivo, portando il dato annuo a +2.4%, ad aprile era +2.7%. Gli analisti si attendono segnali di ripresa a partire dalla seconda metà di giugno, quando anche il Regno Unito dovrebbe procedere ad una riapertura ampia dell’attività economica.
Germania, aprile mese nero per gli ordinativi. Nello scorso mese di aprile gli ordinativi all’industria tedesca sono crollati del 25.8% rispetto al mese precedente, un dato ben peggiore delle attese degli analisti (-19%) e che rappresenta la peggior variazione mensile dal 1991, anno di inizio della serie. E’ venuta a mancare, e tanto, la componente estera. -28% su mese nel complesso, con gli ordini dagli altri paesi dell’Unione europea diminuiti del 30% abbondate (-26% quelli extra UE). Debole anche la domanda interna che ha segnato un -22%. A venire meno sono stati soprattutto gli ordini di beni durevoli mentre i beni di consumo hanno subito una riduzione degli ordinativi dell’11% circa.
USA, mercato del lavoro con sopresa. A sorpresa e contro ogni aspettativa, il mercato del lavoro americano a maggio torna a crescere, aggiungendo 2,5 milioni di posti di lavoro. Considerando che l’occupazione statale continua a scendere (-500 mila posti circa), il dato di maggio è del tutto imputabile al settore privato. Aumentano i posti di lavoro in particolare nel settore sanitario, ma segnali di ripresa arrivano anche dal commercio e dalle costruzioni. Nel complesso 225 mila sono i posti recuperati nel settore manifatturiero, il rimanente è frutto del settore servizi. Rispetto al livello pre-coronavirus rimane una riduzione degli occupati non agricoli del 13%. 13 è anche il nuovo tasso di disoccupazione, 13,3% per l’esattezza, in ribasso dal dato di aprile. Mancano all’appello i lavoratori ufficialmente solo assenti dal posto di lavoro da più di due settimane; comprendendo anche questi il tasso di disoccupazione sale di un 3%, dice il dipartimento del lavoro. Recupera qualche decimale sia il tasso di partecipazione, sia la media di ore settimanali lavorate. In ribasso, invece, il salario orario, dato prevedibile e dovuto all’aumento dell’occupazione con livelli salariali bassi.
Oltre alla sopresa, il dato di oggi potrebbe indicare che anche per gli USA il bottom si è toccato nel mese di aprile. Presto però per trarre conclusioni, servono conferme dai dati giugno.
Canada, altra sopresa. Anche il mercato del lavoro canadese a maggio batte ogni attesa e torna ad crescere. Sono 289 mila i posti di lavoro recuperati, con il tasso di disoccupazione che però aumenta a +13.7%, movimento forse dovuto alla diminuzione degli inattivi.
Foto di Jason Goh