Banche centrali. Norvegia a quota zero. Eurozona, settore costruzioni giù in aprile

In Norvegia la banca centrale decide, a sorpresa, di tagliare ulteriormente il tasso di riferimento, portandolo a zero. Nell’eurozona il settore costruzioni scende pesantemente in aprile. I dati sull’occupazione USA e la “prima volta” delle Filippine. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Banche centrali. Norvegia a quota zero, BoE rimane ferma. A sopresa la banca centrale norvegese taglia il tasso di riferimento di 25 punti base portandolo a 0. I mercati si attendevano il mantenimento del precedente livello di 0,25%. Sulla decisione, il terzo ribasso consecutivo da marzo scorso, pesano certamente gli effetti economici della pandemia, ma anche il marcato ribasso dei prezzi del petrolio. La Banca ha detto di attendersi una ripresa più in la nel corso dell’anno, ma allo stesso tempo ha avvertito che i tempi per un ritorno ai livelli pre crisi potrebbero non essere brevi.

La Bank of England, invece, decide di mantenere i tassi fermi (0.10%, decisione unanime), confermando anche il piano di riacquisto da 654 miliardi di sterline (e non escludendo aumenti per il futuro). I numeri dell’economia inglese per il 2020, secondo le stime della BoE, sono pesanti. Pil in caduta libera (-14%, poi rimbalzo del 15% nel 2021), disoccupazione all’8% ed inflazione allo 0,6%. Non solo, per il governatore Bailey, la crisi porterà un ribasso dei prezzi del mercato immobiliare del 16%, situazione che dovrebbe essere velocemente recuperabile una volta “riaperta” l’attività economica britannica. Nel frattempo, l’indice Halifax house price segnala ad aprile un rallentamento del ritmo di rialzo dei prezzi immobiliari, +2.6% contro il +3% di marzo scorso.

Produzione industriale a Marzo. Il conto del primo dei due mesi “orribili” per il settore industriale segna -9.2% per la produzione industriale tedesca e -16.2% per quella francese. Per entrambe si tratta di un record negativo assoluto.

Eurozona. Settore costruzioni pesante in aprile. L’indice PMI del settore costruzioni nell’eurozona piomba a 15.1 dal 33.5 di marzo. Tra i dati nazionali pesantissimi quelli di Italia (4.8) e Francia (3.8), mentre cerca di resistere, diciamo così, il comparto delle costruzioni tedesche (31.9, comunque il dato più basso dal 2010). Morale ancora molto basso per i costruttori ed aspettative che permangono in area contrazione.

Cina, sorpresa esportazioni. Filippine, la prima volta dal 1998. Mentre ad aprile il settore servizi recupera qualcosina (PMI composite sale da 46.7 a 47.6), le esportazioni cinesi rimbalzano per la prima volta dal dicembre scorso. A guidare (e spiegare) il dato il massiccio aumento di esportazioni di materiale sanitario, ma anche di prodotti della medicina tradizionale cinese e del tessile. I paesi più attivi nell’importazione sono stati il Giappone (33%) e l’Australia (+31%). +2.2% le esportazioni verso gli USA (uno degli argomenti caldi per i prossimi mesi).

Per le Filippine arriva il primo segno meno del PIL dal 1998 ad oggi. Il primo trimestre 2020 si chiude con un -0.2%, dopo il +6.7% dell’ultimo trimestre del 2019.

USA, ancora dati sul mercato del lavoro. Sono oltre 671 mila i tagli di posti di lavoro annunciati nel mese di aprile (record assoluto), più di un milione da inizio anno. Continua l’emorragia di posti di lavoro, nella settimana scorsa sono stati altri 3,1 milioni gli americani che hanno fatto richiesta di nuovi sussidi di disoccupazione. La media a 4 settimane è ora di 4,17 milioni di richieste. I sussidi continuativi sfondano quota 20 milioni (22,647 milioni, molto peggio delle attese). Nel primo trimestre la produttività del lavoro è scesa del 2,5% (dato più basso dal 2010), mentre il costo per unità di lavoro è salito del 4.8%. Domani arriveranno i dati ufficiali del dipartimento del lavoro.

Foto di Michelle Maria

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