Petrolio, l’escalation continua. Zona Euro, PIL 4° trimestre ai minimi da 7 anni

In attesa di capire che tipo di interventi di politica fiscale verranno messi in atto per fronteggiare l’emergenza coronavirus, sul fronte petrolio continua l’escalation tra Russia ed Arabia Saudita, con oltre 24 milioni di barili di greggio pronti ad inondare il mercato da aprile. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Petrolio, l’escalation continua. Aramco, la compagnia petrolifera statale saudita ha annunciato che a partire dal 1° di aprile porterà la propria produzione di greggio a 12,3 milioni di barili al giorno, un valore record. Non solo, si tratta di una cifra che supera la capacità produttiva giornaliera e che per essere raggiunta richiederà l’utilizzo delle scorte strategiche. Una mossa chiaramente eccezionale che non spaventa, al momento, la Russia. Stando a fonti governative la produzione di petrolio russo salirà di 500 mila barili al giorno, per un totale di 11,8 milioni di barili al giorno. Con il rublo in caduta, la banca centrale russa ha annuciato che venderà una quota di riserve in valuta straniera, aprendo di fatto l’altro campo di battaglia, quello monetario. Per l’economia mondiale l’instabilità del prezzo del petrolio e l’intensificarsi dell’escalation tra i due paesi produttori potrebbero rappresentare una minaccia ancora più seria del coronavirus. Per il momento siamo alle minacce, fino al 31 marzo è vigente l’accordo sul taglio della produzione.

Produzione industriale, come poteva essere. A gennaio la produzione industriale italiana ha rimbalzato, avanzando di 3,7 punti percentuali rispetto al mese precedente. Miglioramento anche per il dato francese, anche se meno delle attese del mercato. Naturalmente su questi dati piomberà il rallentamento forzato imposto dall’epidemia di covid-19.

Zona Euro, PIL 4° trimestre ai minimi da 7 anni. Con un +0.1% rispetto al trimestre precedente ed un +1.1% su base annua, l’eurozona mette a segno il peggior dato a 7 anni. Questo il risultato della revisione dei dati sulla crescita nell’ultimo trimestre del 2019. Buono spunto per gli investimenti fissi (+4.2% rispetto al trimestre precedente), debole la crescita dei consumi (+0.1%).

Brasile, produzione industriale. Dopo due mesi con il segno meno, torna a crescere la produzione industriale brasiliana. A gennaio è +0.9%, guidata da macchinari e settore auto. Il confronto a 12 mesi vede la produzione industriale calare dello 0.9%, un po’ meno di quanto si pensasse e meno del calo registrato nel periodo precedente.

USA, pronta nuova ondata di tagli fiscali? Potrebbe essere un nuovo stimolo fiscale a base di tagli di tasse la ricetta di Trump per affrontare il coronavirus e le prossime elezioni. Il presidente americano ha annunciato un piano, tanto è bastato per ridare un po’ di speranza alle borse.

Foto di Thomas H.

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