Manifattura USA giù ma consumi resistono. Intanto con la Cina…

Una giornata ricca di dati macro quella di oggi. La manifattura USA ha continuato ad indebolirsi anche ad ottobre, con il settore auto precipitato in concomitanza con lo sciopero in GM. I consumi resistono, rimbalzano rispetto al mese di settembre ma mostrano evidenti segni di infiacchimento. Oggi sono arrivati anche i dati sull’inflazione e sulle esportazioni nell’eurozona . Di questo e di altro parliamo nel K Briefing di oggi.

Dati macro USA interessanti oggi. Innanzitutto la produzione industriale ad ottobre scende dello 0,8% mensile, fa peggio delle attese (-0.4%) e prosegue il rallentamento di settembre (-0.3%). Cala anche l’utilizzazione degli impianti (a 76.7% da 77.5%). Continua a scendere la manifattura USA (-0.6%, dopo il -0.5% mensile di settembre). Sul manifatturiero pesa lo sciopero ottobrino in General Motor, dedotto il comparto auto il calo risulta di un solo decimale.

Il rallentamento c’è ma i consumi tengono ancora e crescono nel mese di ottobre dello 0,3%, meglio delle attese (0.2%). Anche considerando il dato “control group”, ossia senza le spese per alimentare, benzina, materiali di costruzione, la crescita mensile si piazza sullo 0.3%. Valutando l’andamento da giugno 2019 non si può non notare un crescente affaticamento del dato.

L’Empire State Manufacturing Index, che misura la condizione economica nella zona di NY segna un brusco peggioramento (2,9 da 4,0 – attese erano per risalita a 5.0).

USA-Cina, ci siamo? Con l’abolizione del bando sull’importazione di pollame dagli USA (che va a smuovere 1 miliardo di dollari di esportazione) la Cina lancia un altro segnale distensivo nei confronti degli Stati Uniti. Dal negoziato giungono voci di intesa vicinissima. Ma analisti ed investitori sono sempre più convinti che si tratterà di un accordo al ribasso e che il primo step non conterrà nessuno degli argomenti più spinosi.

Inflazione UE. Dopo quelli di ieri, anche i dati odierni non mostrano dinamica sui prezzi al consumo. Il dato dell’eurozona è al +0.7% annuo, come da attese ed uguale alla rilevazione precedente. Su base mensile leggero peggioramento. In Italia i prezzi hanno il segno meno anche in ottobre, -0.1%, ma meglio delle attese (-0.5%). Il dato è influenzato dalla flessione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati.

Bene esportazioni. Crescono le esportazioni EU in settembre, la bilancia commerciale segna ora +18,7 miliardi di euro, contro attese di 17,5. In miglioramento anche le esportazioni italiane. A trainare il dato italiano le esportazioni verso paesi extra-UE (Svizzera e USA in testa). Il dato non tiene ancora conto delle tariffe imposte dagli USA per il caso Airbus. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro si è portato a 163,4 miliardi di euro in aumento dello 0,9% rispetto a settembre 2018

Giappone. Il dato definitivo della produzione industriale giapponese a settembre è stato rivisto al rialzo. +1.7% contro la prima stima del +1.4% e, soprattutto, molto meglio del -1.2% di agosto.

Messico, taglio dei tassi. La banca centrale messicana ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo al 7,5%. Si tratta del terzo taglio consecutivo e, stando agli analisti, altri ne arriveranno. L’inflazione si mantiene sotto controllo e la banca centrale ha tutto l’interesse ad indebolire il peso e sostenere la crescita economica. Resta da capire la velocità con la quale si procederà a nuovi tagli.

Ed inoltre. Traffico ferroviario USA, cosa ci dice? Le prime indicazioni sui market mover del 2020.

[restrict paid=true]

Vendite di case a Singapore. Calano le vendite di case private a Singapore in ottobre. Un -2.7% che è il record negativo a 4 mesi. Un dato che però non sembra spaventare gli analisti convinti che la domanda dia ancora stabile e che l’eccesso di offerta possa essere assorbito entro i prossimi mesi. Anche i prezzi sono visti in aumento stabile attorno al 2% annuo.

Disastro Hong Kong. La difficile situazione politica dell’ex colonia britannica si vede anche nei dati del PIL del terzo trimestre. -3.2% rispetto al trimestre precedente, -2.9% su base annua.

Trasporto ferroviario merci, altro segnale che l’economia USA sta rallentando?

Da inizio anno il volume di traffico su rotaia negli USA è diminuito del 4,4%. Il calo nell’ultima settimana è stato del 4%. Una minore movimentazione di merce che ha molto a che vedere con l’incertezza economica americana. Ancora non è possibile stabilire se la diminuzione continuerà anche nel 2020, quello che sembra certo è il legame con il commercio internazionale, visto la maggior diminuzione di trasporti dalla West Coast, punto d’approdo delle merci dall’Asia. Tensioni commerciali che mettono a rischio, secondo un report del Porto di Los Angeles, oltre 180 miliardi di dollari di affari, con un costo per l’industria manifatturiera che, nel 2020, potrebbe aggirarsi attorno ai 30 miliardi di dollari.

2020, l’anno della politica fiscale?

Con le banche centrali a corto di cartucce, i gestori cominciano a chiedersi se il prossimo anno potrà essere quello giusto per vedere di nuovo in campo una politica fiscale corraggiosa. Europa e Cina saranno sotto i riflettori. E in Europa l’osservato speciale sarà la Germania. Di certo le scelte in tema di investimenti e redistribuzione di reddito saranno uno dei market mover del 2020. Ne è convinto anche BlackRock che le indica assieme alle evoluzioni della trattativa USA-Cina ed alle elezioni americane.

[/restrict]

Foto di Free-Photos

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.