Dato fortemente sopra le attese quello relativo alla stima di crescita del Pil USA nel primo trimestre 2019. Un +3,2% su base annua frutto di una forte spesa governativa e dall’aumento di scorte ed esportazioni.
Il dato sul Pil USA del primo trimestre 2019 era molto atteso e la sua prima stima (la seconda, raffinata, arriverà a fine maggio) batte ogni aspettativa, segnando un roboante +3,2% (contro attese del +2,3%).
Lo shutdown di fine 2018 sembra, alla fine, aver contribuito positivamente all’exploit, visto il sostanzioso aumento nei primi tre mesi del 2019 delle spese da parte dell’amministrazione pubblica locale e statale: +3,9% contro una contrazione dell’1,3% nel trimestre precedente; la più alta percentuale di aumento registrata negli ultimi 3 anni.
Un po’ a sorpresa si segnala un vistoso aumento delle scorte, fattore piuttosto volatile e che potrebbe scomparire nei prossimi trimestri. Il valore delle scorte è passato da poco più di 96 miliardi di dollari a 128 miliardi. Ancora, nel robusto risultato del primo trimestre 2019, si deve conteggiare la crescita delle esportazioni (+3,7%, con le importazioni calate della stessa percentuale).
Spulciando gli altri dati diffusi dal Bureau of Economic Analysis, non passa inosservato il dato sulle vendite interne che segna un modesto +2,3%, il peggior dato degli ultimi 3 anni. Il livello di spesa per consumi sale dell’1,2%, dato più basso da un anno a questa parte. Scendono gli investimenti privati e calano anche gli investimenti in nuove costruzioni (il residenziale scende del 2,8%, quinto calo di fila).
Riassumendo. Il ritorno alla normalità “post shutdown” anticipa gli analisti e si presenta già nel primo trimestre 2019, i rumori di fondo, però, parlano di un rallentamento di consumi ed investimenti. Con un’inflazione core sostanzialmente sotto controllo (in lieve calo nei primi 3 mesi del 2019) e tenendo conto della volatilità dei fattori che hanno spinto il pil USA nel primo trimestre 2019, c’è da scommettere che la Fed non modificherà il suo atteggiamento attendista mentre i mercati, per ora, decidono di concentrarsi sulle trimestrali.
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