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Il dilemma della Federal Reserve. Alzare i tassi, aspettare o tornare indietro?

E’ un periodo complicato anche dalle parti di Washington . La ventata fredda sull’economia mondiale di fino 2018 ha stravolto i piani “restrittivi” di Powell. E ora? Alzare, aspettare oppure tornare indietro? Ecco il dilemma della Federal Reserve.

L’abbandono della politica monetaria accomodante da parte della FED ha incontrato, e continua ad incontrare, molte difficoltà. L’istituto guidato da Jerome Powell si è trovato di fronte ad un cambio di scenario proprio nel momento in cui la via del rialzo dei tassi era stata imboccata a passo sostenuto. La politica estera di Trump, l’affaticamento dell’economia europea e la surreale questione Brexit, hanno tolto solidità alla visione della Banca centrale statunitense ed incrinato il suo rapporto col mercato; con il rischio, per nulla secondario, di perdere credibilità.

Stando al FedWatch Tool di CME Group, le attese da qui a metà anno sono per una sostanziale pausa di riflessione. Dall’autunno prossimo crescono, invece, le attese per un cambio di rotta, con la Fed che, al 50% di probabilità, potrebbe adottare un taglio dei tassi di interesse.

Le previsioni di crescita dell’economia americana per il 2019 sono fissate a poco più del 2%. Il primo semestre 2019 dovrebbe presentare valori più bassi (+1,5% su base annua), compensati da una maggiore vivacità nella seconda parte dell’anno. Il mercato del lavoro non da segni di inceppamento e l’inflazione continua ad essere vicina al target del 2%.

Tale scenario fa propendere parte del board verso una conferma della politica di rialzo dei tassi, con un ritmo molto più blando del previsto (un rialzo nel 2019 ed uno nel 2020) e spostando la decisione più in la possibile nel tempo.

Il recente rally dei bond e lo “strano” andamento del dollaro negli ultimi mesi, confermano invece che il mercato si è messo di traverso ed è pronto ad utilizzare ogni mezzo per far cambiare idea a Powell.

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