A settembre 2025 l’occupazione negli Stati Uniti è aumentata di 119.000 unità, rimbalzando dal lieve calo di agosto e superando ampiamente le attese. Si tratta della crescita più robusta in cinque mesi, trainata dal settore sanitario, che ha aggiunto 43.000 posti tra servizi ambulatoriali e ospedali. Buoni risultati anche nella ristorazione (+37.000) e nell’assistenza sociale (+14.000). In calo invece trasporti e logistica, con una perdita complessiva di 25.000 posti, mentre il governo federale ha continuato a ridurre il personale e la manifattura ha perso 6.000 addetti. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,4%, massimo dal 2021, con un mercato del lavoro più ampio grazie all’aumento della partecipazione. I salari orari sono cresciuti dello 0,2% su base mensile e del 3,8% annuo, mostrando un rallentamento rispetto ad agosto ma un ritmo ancora solido. Occorre ricordare che Il report per il mese di ottobre non verrà pubblicato.
Numeri tutto sommato stabili per quel che riguarda i sussidi di disoccupazione. Settimana scorsa le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli USA sono scese a 220.000. I sussidi continuativi sono saliti ai massimi dal 2021, segnalando un rallentamento delle assunzioni e confermando la difficoltà crescente nel trovare un nuovo impiego. Come conseguenza dello shutdown, le richieste dei dipendenti federali sono balzate a 5.719 da 635.
Si tratta sicuramente di dati molto confortanti e che potrebbero portare la Fed ad attendere l’inizio del nuovo anno per un ulteriore taglio dei tassi.
Cina, tassi di riferimento sui prestiti invariati a novembre 2025.
La Banca Popolare Cinese ha mantenuto anche a novembre i principali tassi di prestito ai minimi storici, proseguendo così la linea degli ultimi sei mesi. La decisione, attesa dai mercati, riflette una minore urgenza di nuovi stimoli monetari grazie al miglioramento dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti. Il Loan Prime Rate a un anno resta al 3,0%, mentre quello a cinque anni, riferimento per i mutui, rimane al 3,5%. Entrambi erano stati ritoccati al ribasso l’ultima volta a maggio.
Regno Unito, sondaggio CBI mostra ordini all’industria in leggero miglioramento a novembre 2025.
L’ultimo sondaggio della CBI mostra che, a novembre 2025, il saldo degli ordini all’industria nel Regno Unito è leggermente migliorato a -37, restando però molto sotto le attese e sotto la media storica. La domanda rimane debole perché molti clienti rinviano acquisti e investimenti in vista del budget del 26 novembre. Anche gli ordini esteri sono inferiori al normale. La produzione è calata ai ritmi più rapidi dal 2020 e dovrebbe continuare a diminuire, mentre le aspettative sui prezzi si sono stabilizzate sulla media di lungo periodo.
Germania, scende ancora la pressione sui prezzi alla produzione a ottobre 2025
In Germania, a ottobre 2025 i prezzi alla produzione sono diminuiti dell’1,8% su base annua, segnando l’ottavo calo consecutivo e riflettendo soprattutto il forte ribasso dei costi energetici. Gas naturale, elettricità e prodotti petroliferi hanno registrato le flessioni maggiori. Anche i beni intermedi sono scesi, mentre i prezzi di beni di consumo e beni capitali hanno continuato a salire. Al netto dell’energia, i prezzi produttori sono aumentati dello 0,8%. Su base mensile l’indice è salito lievemente dello 0,1%, contro attese di stabilità.
Stati Uniti, indice Philly Fed di novembre migliora.
L’indice dell’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia cresce a novembre e tocca il massimo ad un anno. L’indicatore sale a 49,6 punti, spinto soprattutto dalle aspettative e con miglioramenti sul fronte dell’occupazione e degli investimenti. Sulla situazione attuale, invece, pesa il forte calo di nuovi ordini, con il sottoindice che scende sui minimi da aprile scorso. Rimane orientata al rialzo la componente prezzi, con i costi di input che accelerano ulteriormente.
Stati Uniti, vendite case esistenti in calo a ottobre 2025.
Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono aumentate dell’1,2% in ottobre 2025, raggiungendo un ritmo annualizzato di 4,10 milioni, il livello più alto da otto mesi. Il miglioramento è legato al calo dei tassi ipotecari dopo i deboli dati sul lavoro. Le vendite di case unifamiliari sono salite a 3,71 milioni, mentre il prezzo mediano ha toccato 415.200 dollari. Con la crescita delle vendite, l’inventario è sceso a 1,52 milioni di unità. Secondo la NAR, il rallentamento degli affitti favorirà ulteriori tagli dei tassi e sosterrà la domanda.
Foto di Adrian







