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Regno Unito, inflazione in calo a ottobre 2025. Si avvicina un nuovo taglio dei tassi per la BoE

L’inflazione nel Regno Unito scende al 3,6% nel mese di ottobre e apre la strada ad un nuovo taglio dei tassi da parte della BoE.

L’inflazione nel Regno Unito è scesa sui minimi a 4 mesi a ottobre 2025, fornendo alla banca centrale inglese – la BoE – un altro appoggio per procedere ad un taglio dei tassi nella prossima riunione. La crescita dei prezzi si è fermata al 3,6% su base annua, due decimi in meno rispetto al mese precedente ed in linea con le attese. In calo le componenti relative ai servizi, al trasporto e ai costi di abitazione; leggero rialzo, invece, per la componente alimentare. L’inflazione core è scesa al 3,4%, minimo a sei mesi ed in linea con le attese. Su base mensile la variazione dell’indice generale è stata dello 0,4%, mentre l’indice core è salito dello 0,3% rispetto a settembre, un decimo meglio delle attese.

Pressioni inflazionistiche in calo anche sul fronte produzione. L’indice core PPI input ha registrato una flessione su base mensile dello 0,3%, secondo mese consecutivo di deflazione e oltre le attese (0%). Su base annua i prezzi degli input di produzione al netto delle componenti più volatili sono saliti dello 0,5%, due decimi in meno rispetto alle attese.

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Sud Africa, inflazione in aumento a ottobre 2025

L’inflazione sudafricana sale al 3,6% in ottobre 2025, sostenuta da rincari su energia, acqua, alcolici e trasporti, con i carburanti in forte ripresa. Alcune voci, come ristorazione e alimentari, rallentano. Il “core” scende al 3,1%. Su base mensile, i prezzi aumentano lievemente dello 0,1%.

Indonesia, banca centrale lascia i tassi invariati.

La banca centrale di Indonesia ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 4,75% nella riunione di novembre 2025. La banca centrale prevede un’inflazione entro il target grazie al mantenimento della valuta stabile (motivazione di questa decisione) e a misure di sostegno alla crescita. La rupia si è comunque indebolita a novembre, mentre il PIL è rallentato al 5,04% nel terzo trimestre. L’inflazione è salita al 2,86%, ma rimane ancora nei limiti prefissati. La banca ha lasciato invariati anche i tassi su deposito overnight e prestiti.

Eurozona, rallenta crescita del costo del lavoro nel terzo trimestre 2025.

Secondo la stima flash diffusa in mattinata dall’Eurostat, il costo del lavoro nell’area Euro è salito del 3,6% annuo nel terzo trimestre 2025. L’indice scende a 115,8, in calo rispetto al trimestre precedente. La componente salari ha registrato un incremento del 3,4%, tre decimi in meno rispetto al riferimento precedente.

Stati Uniti, tasso mutui trentennali in risalita e sui massimi a un mese.

Negli Stati Uniti, il tasso medio sui mutui trentennali a tasso fisso con importi conforming è salito al 6,37% nella settimana al 14 novembre 2025, terzo aumento consecutivo e massimo da un mese, pur restando 53 punti base sotto il livello di un anno prima. L’aumento dei tassi ha pesato sulla domanda: le richieste di mutui sono diminuite del 5,2%, con un calo del 2,3% per l’acquisto di case e una flessione del 7,3% delle richieste di rifinanziamento.

Stati Uniti, esportazioni ad agosto 2025.

Il disavanzo commerciale statunitense si è ridotto a 59,6 miliardi di dollari in agosto 2025, nettamente meno dei 78,2 miliardi di luglio e sotto le attese. Le importazioni sono crollate del 5,1%, complice il forte calo dell’oro non monetario e di prodotti alimentari, accessori informatici, telecomunicazioni e gioielli. Le esportazioni sono invece aumentate dello 0,1%, sostenute da computer, petrolio greggio, servizi di viaggio e proprietà intellettuale, mentre sono diminuite le vendite di farmaceutici, oro non monetario e auto. Il deficit con Cina è leggermente cresciuto, stabile con il Messico, in calo con Vietnam, Taiwan ed UE.

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