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Stati Uniti, fiducia consumatori CB scende anche ad aprile. Aspettative di occupazione ai minimi dal 2009
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Stati Uniti, fiducia consumatori CB scende anche ad aprile. Aspettative di occupazione ai minimi dal 2009

L’incertezza indotta dalla politica economica statunitense si fa sentire sull’indice della fiducia dei consumatori elaborato da CB, ad aprile è quinto mese di calo consecutivo. Aspettativa di occupazione ai minimi da aprile del 2009.

Negli Stati Uniti, ad aprile, la fiducia dei consumatori misurata dal Conference Board (CB) scivola per il quinto mese consecutivo e tocca livelli che non si vedevano dai tempi della pandemia di covid. L’indicatore si ferma a 86 punti, quasi 8 punti in meno del mese precedente. In calo sia la percezione della condizione attuale, sia l’aspettativa per i prossimi mesi; quest’ultima scende sui minimi da ottobre del 2011 e rimane al di sotto della soglia degli 80 punti, un segnale che statisticamente indica l’approssimarsi di una recessione. Altro dato particolarmente significativo: la percentuale di chi si attende una riduzione dei posti di lavoro nei prossimi mesi sale al 32,1%, per trovare una percentuale simile occorre tornare all’aprile del 2009, nel bel mezzo della Great Recession.

Germania, fiducia consumatori si stabilizza a fine aprile.

Nella lettura di fine aprile, l’indice sulla fiducia dei consumatori tedeschi migliora rispetto ai mesi precedenti e sale a -20,6 punti, massimo da novembre scorso. Le aspettative economiche toccano il massimo da ottobre, mentre la propensione all’acquisto migliora per il secondo mese consecutivo e cala, invece, quella al risparmio. Una ritrovata stabilità politica interna rende un po’ meno ansiose le famiglie tedesche sui grandi temi internazionali.

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Spagna, inflazione leggermente sopra le attese e PIL in crescita.

Nel mese di aprile l’inflazione in Spagna è risalita al +0,6% su base mensile, due decimi in più delle attese e massimo da ottobre scorso. Su base annua la variazione scende di un altro decimo e si ferma al 2,2%, due decimi oltre le attese. Il tasso core riaccelera e passa dal 2% al 2,4%. Il dato armonizzato si conferma al 2,2% su base annua, due decimi oltre le attese. Intanto nel primo trimestre l’economia spagnola, nel 2024 una delle più in salute dell’area Euro, dovrebbe aver registrato una crescita dello 0,6% su base trimestrale nel periodo gennaio marzo 2025; un decimo in meno delle attese e del risultato precedente. Sempre secondo la stima preliminare, su base tendenziale, la crescita dovrebbe fermarsi al 2,8%, cinque decimi in meno rispetto al rilevamento precedente.

Eurozona, economic sentiment index in calo ad aprile.

Nel mese di aprile l’indice sulla fiducia del settore privato dell’area Euro si ferma a 93,6 punti, in calo rispetto al mese precedente e sotto le attese. Si tratta della lettura più bassa dal dicembre scorso, con tutti i settori a registrare un livello più basso di ottimismo. Preoccupano i dazi e soprattutto il loro impatto sui prezzi. L’aspettativa di inflazione dei consumatori balza ai massimi dal novembre del 2022, mentre rallenta di qualche decimo la componente relativa alle aspettative sui prezzi di vendita del setttore manifatturiero. A livello nazionale si registra un sensibile peggioramento in Italia e Olanda, mentre migliora la situazione in Germania e Spagna.

Stati Uniti, prezzi delle abitazioni nel mese di febbraio.

A febbraio i prezzi delle abitazioni nelle principali 20 città statunitensi sono saliti a ritmi che non si vedevano da 12 mesi a questa parte. Il Case Shiller index registra un incremento mensile dello 0,7%. Su base tendenziale la variazione è del 4,5%, due decimi sotto le attese e in rallentamento rispetto al riferimento precedente.

Stati Uniti, offerte di lavoro in calo a marzo.

Nel mese di marzo le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono scese a 7,192 milioni, sotto le attese del mercato e minimo a sei mesi. In netto calo i posti vacanti nella pubblica amministrazione, mentre nel complesso assunzioni e “separazioni” rimangono sostanzialmente stabili, con i licenziamenti che scendono rispetto al mese precedente. Il quits rate risale al 2,1%. Nel complesso numeri che fotografano ancora un buon stato di salute del mercato del lavoro statunitense.

Foto di Kasjan Farbisz

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