Australia, mercato del lavoro positivo a dicembre. Nel mese di dicembre l’economia australiana ha creato 53 mila nuovi posti di lavoro, molto meglio delle attese e quasi il doppio rispetto al mese precedente. Aumentano i lavoro a tempo parziale, massimo da novembre 2021, mentre scendono quelli a tempo pieno, peggior dato da aprile scorso. La disoccupazione sale al 4% dal 3.9% precedente, in linea con le attese, mentre il tasso di partecipazione sale al 67,1%, massimo da luglio scorso.
Gran Bretagna, crescita sotto le attese a novembre. Nel mese di novembre l’economia inglese è cresciuta dello 0,1% su base mensile, un decimo in meno delle attese ma primo segno più dall’agosto scorso. I buoni dati del settore costuzioni e servizi sono controbilanciati dal rosso della produzione manifatturiera che registra un -0,3% su base mensile. Su base trimestrale la variazione è nulla per il quarto rilevamento consecutivo, un record per la serie storica.
Stati Uniti, vendite al dettaglio nel mese di dicembre. A dicembre le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono salite dello 0,4% su base mensile, in rallentamento rispetto al mese precedente e sotto di due decimi rispetto alle attese. Si tratta comunque del quarto mese consecutivo di crescita, dimostrazione di consumi privati ancora sostanzialmente in salute. Al netto della componente gas e auto l’incremento è stato dello 0,3%, massimo da settembre scorso e un decimo sotto le attese.
Stati Uniti, mercato del lavoro. La scorsa settimana le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 217 mila, in crescita rispetto alla settimana precedente e leggermente sopra le attese. La media a quattro settimane rimane sui minimi da aprile scorso, a quota 213 mila. Leggero calo, infine, per i sussidi continuativi che rimangono di poco sotto la soglia degli 1,9 milioni.
Stati Uniti, balzo del Philly Fed a gennaio. Nel mese di gennaio l’indice dell’attività manifatturiera dell’area di Philadelphia batte le attese e tocca quota 44,3 punti, massimo da aprile 2021, maggior incremento mensile da giugno 2020 e ritorno in territorio positivo dopo due letture consecutive sotto lo zero. A crescere è soprattutto la componente relativa ai nuovi ordini, ma miglioramenti si registrano anche per le altre componenti del sondaggio. In particolare la propensione agli investimenti tocca il massimo da luglio 2021 su aspettative di tassi più bassi e di un approccio fiscale morbido da parte della prossima amministrazione Trump. Sul fronte dei prezzi continua ad aumentare la pressione sia su quelli delle materie prime, sia su quelli di vendita, con la componente che rimane al di sopra della media storica. Nel complesso gli indicatori sembrano segnalare ottimismo da parte degli operatori per i prossimi mesi.
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