Dopo due mesi di calo, a maggio le offerte di lavoro negli USA sono tornate a salire, posizionandosi sopra la soglia degli 8 milioni; ma nel settore privato continuano a scendere. Intanto il governatore della FED ha parlato di segnali di disinflazione per l’economia USA. Nell’Eurozona inflazione ancora in calo a giugno, ma dato su prezzi dei servizi rimane elevato.
Eurozona, inflazione in linea con le attese nel mese di giugno. Come anticipato dai dati di Francia, Spagna e Germania, l’inflazione in area euro torna a scendere nel mese di giugno, in linea con le attese del mercato. La variazione annua scende al 2.5% dal 2.6% del mese precedente; in calo i prezzi delle componenti più volatili mentre rimane ferma, ed ancora piuttosto elevata, l’inflazione sui servizi (+4.1%). L’inflazione core, infatti, resta invariata rispetto al mese precedente al +2.9%, mentre le attese erano per un ribasso di un decimo. Si tratta di dati che letti assieme agli ultimi numeri sul mercato del lavoro (disoccupazione stabile al 6.4%) fanno sembrare ragionevoli le ultime dichiarazioni della governatrice Lagarde sulla necessità, da parte della BCE, di avere ulteriori prove del trend discendente dei prezzi in Eurozona.
USA, offerte di lavoro tornano a salire nel mese di maggio. Dopo due mesi di calo, a maggio le offerte di lavoro negli USA sono risalite sopra la soglia degli 8 milioni, battendo le aspettative del mercato che si attendeva un ulteriore leggero calo rispetto ad aprile. Ma il dato va letto in profondità. Ad aumentare sono state le offerte di lavoro della PA, mentre quelle provenienti dal settore privato sono complessivamente calate ancora (+97mila la manifattura, -147mila i servizi). Il numero di uscite volontarie è risalito nel mese di maggio, con un quits rate che si conferma per il settimo mese consecutivo al 2.2%. Numeri quindi che sembrano non essere in contrasto con le parole del governatore della FED, J Powell, che oggi ha parlato di segnali di ripresa del trend disinflazionistico per l’economia USA.