Mercati finanziari in movimento. E rispuntano le growth

C’è movimento sui mercati finanziari. A tenere banco sono i soliti temi caldi, vale a dire inflazione, politica monetaria, sistema bancario e ipotesi di recessione. E gli investitori sembrano iniziare ad avere idee un po’ più chiare sul da farsi.

L’ultimo aggiornamento del sondaggio mensile di Bank of America sembra molto chiaro sull’argomento. Il sentiment dei global fund manager intervistati dalla banca statunitense è nettamente peggiorato, con il 65% del campione che si aspetta nei prossimi mesi una situazione economica in deterioramento; si tratta della maggior percentuale da inizio anno. Se l’entrata in una fase di recessione sembra molto più che un’ipotesi, la maggioranza degli intervistati è convinta che avrà effetti contenuti, configurandosi come una sorta di soft landing con una lieve contrazione dei profitti.

E se questo è il quadro generale, le conseguenze sui portafogli gestiti ne sono la diretta conseguenza. Molta liquidità da un lato, uscita da materie prime e utilities dall’altro. Un livello di investimento sull’obbligazionario ai massimi dal 2009 e – questa l’avevamo già visto in precedenza – un forte ritorno dell’azionario growth, stile di cui il settore tecnologico è il principale rappresentante. In sostanza, leggendo i dati, sembra che il posizionamento in attesa del pivot della principale banca centrale mondiale, la FED, sia in fase di attuazione. Tassi in ribasso significano prezzi dei bond in ripresa e una maggior valutazione dei profitti futuri, specie se spalmati su archi temporali lunghi (ed è il caso delle growth).

Come mostra anche l’analisi di KBMeter, lo stile growth ha ripreso a dominare la scena sia nel breve che nel medio termine e gli indicatori tecnici evidenziano la presenza di un trend rialzista in atto. Il tutto in uno scenario globale dove l’oro e la liquidità sono ancora gli asset più gettonati nel breve termine.

La forte rotazione in uscita dal settore delle commodities, inoltre, segnala un generale rientro della questione inflazione, oltre che un’implicita ipotesi di riduzione della domanda a causa di una condizione economica cagionevole.

Mercati finanziari, ed investitori, in movimento in queste settimane. In attesa di quei segnali che potrebbero arrivare nella seconda parte del 2023.

Illustrazione di Gerd Altmann

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